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Dressel: «Dopo le Olimpiadi, sono stato infelice. Mi sentivo perso tra ansia e depressione»

Al Mundo. La superstar del nuoto adesso punta a otto ori ai Mondiali: ne ha già vinte due. “Avevo bisogno di aiuto. Penso solo a migliorarmi, non più agli avversari”

Dressel: «Dopo le Olimpiadi, sono stato infelice. Mi sentivo perso tra ansia e depressione»
Gwangju (Corea del Sud) 27/07/2019 - Campionati Mondiali di Nuoto / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Caeleb Dressel

Caeleb Dressel ha una condanna addosso: essere “il nuovo Phelps”. Ormai non è più nuovo, ha vinto praticamente tutto nei 50 e 100 stile e farfalla. Ha vinto 5 ori olimpici, detiene vari record del mondo. E può parlare, sfogarsi, come tanti altri campioni del nuoto prima di lui, di depressione, di ansia, di “pressione”. Lo ha fatto nel programma ‘In Depth with Graham Bensinger’. “Dopo i Giochi di Tokyo la pressione ha raggiunto il livello massimo. Non era più solo quello che facevo in piscina, era anche la mia vita fuori. Mi hanno fatto molte domande al riguardo. Mia moglie, Meghan, ha fatto un tour di interviste con me. Più tardi ho visto programmi che non ricordo di aver fatto”.

Lo scorso novembre ha deciso di uscire dall’acqua, di smettere di nuotare, di ritirarsi per un po’. “Avevo bisogno di aiuto, avevo bisogno di parlare con le persone che amo, dovevo essere onesto. Mi sentivo perso. Sono stato piuttosto infelice per un paio di mesi”.

Ora, dopo aver curato quei problemi mentali e aver imparato a convivere con la pressione, sta affrontando la Coppa del Mondo della sua vita. Il suo obiettivo: otto ori, ovvero la barriera che Phelps non ha superato. Ne ha già vinte due – la staffetta 4×100 stile libero e la 50 farfalla – gli mancano: la staffetta 4×100 stile misto, la staffetta 100 stile libero, la 50 stile libero, la 100 farfalla e la staffetta 4×100 stile libero mista, e staffetta 4×100 stile.

Se di Phelps si è parlato della sua fisiologia, perfetta per l’acqua, per le sue dimensioni, elasticità e persino le dimensioni dei piedi, Dressel si distingue sempre per la sua potenza: sollevare pesi quanto i giocatori di football americano più muscolosi e saltare in verticale per più di un metro, cosa impossibile per la maggior parte dei giocatori NBA.

“Il mio obiettivo ora è migliorare me stesso, non penso più a battere i miei rivali”.

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