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Arrivabene: «Il tifo deve essere a prescindere, non si può essere tifosi a puntate»

A Tuttosport: «Il tifo deve essere costante e sano, non un ricatto verso il club. Ascoltare i tifosi è importante, ma dare retta a tutti diventa un disastro»

Arrivabene: «Il tifo deve essere a prescindere, non si può essere tifosi a puntate»
Una vecchia immagine della Curva della Juventus: Juve-Lazio, 25/08/2018 -Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Juventus ultras curva sud

Nell’intervista rilasciata oggi a Tuttosport, l’amministratore delegato della Juventus, Maurizio Arrivabene, parla anche dei tifosi. Non si può essere tifosi a puntate, dice: se si è tifosi lo si è sempre, nel bene e nel male, non si può usare la fede calcistica come arma di ricatto verso un club.

«Il tifo per me deve essere a prescindere. O sei tifoso sempre o non puoi esserlo a puntate. Una volta ci sei e un’altra volta non ci sei e non fai sentire la tua voce. Per me il tifo deve essere coerente, costante e sano. Poi che sia cantato, urlato o altro non importa, basta che sia sano. Se tu utilizzi il tifo come una forma di ricatto nei confronti della società, come fai a essere un tifoso della Juventus? Sei un tifoso a puntate».

E neppure il tifoso può incidere sulle decisioni di una società.

«Se noi facessimo la squadra in base ai commenti dei tifosi, dovremmo fare quattro squadre con dieci allenatori. E probabilmente quella vincente sarebbe la quinta con l’undicesimo allenatore. Il fatto che l’appassionato esprima il suo parere, anche in modo acceso, è il bello del calcio, forse è il bello di tutti gli sport. Però se ascoltare i tifosi è importante, dare retta a tutti i tifosi diventa un disastro. Le decisioni devono essere prese dalle persone preposte a prenderle. Se le facessi vedere tutte le mail che riceviamo…».

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