Il presidente del Psg: «Mbappé? Non si muove per soldi, ha scelto il progetto sportivo. L’obiettivo per i prossimi anni è avere una squadra di soli parigini»
Il presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, ha rilasciato due interviste, una a Marca e una a Le Parisien. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni. Innanzitutto, sul nuovo allenatore del club:
“Abbiamo una rosa di candidati allenatori, stiamo parlando con il Nizza per Galtier e non è un segreto. Spero si trovi rapidamente un accordo, ma rispetto comunque il club e il presidente Rivere, ognuno difende i suoi interessi. Il nome dell’allenatore lo diremo al momento giusto. Voglio solo chiarire che Zidane mi piaceva già come giocatore e mi piace pure come allenatore. Non abbiamo però parlato con lui, né direttamente né indirettamente”.
Su Mbappè:
“L’estate scorsa ho rifiutato 180 milioni di euro dal Real Madrid per lui perché sapevo che sarebbe voluto restare al Psg. Lo conosco molto bene e so cosa vogliono lui e famiglia, non si muovono per i soldi. Ha scelto di giocare per la squadra della sua città e del suo paese, per il progetto sportivo. Pensa solo a questo e a vincere”.
Su Tebas e le sue accuse:
“Ciò che facciamo è perché sappiamo di poterlo fare. Non è nel nostro stile parlare di altri campionati, club o federazioni. Non diamo lezioni e non permettiamo a nessuno di farlo con noi. Ogni anno sempre le stesse cose, ma noi continueremo a costruire il progetto”.
Sul mercato:
“Forse dovremo cambiare anche slogan… Sogna più in grande va bene ma bisogna essere realisti. Non vogliamo più nomi appariscenti, bling-bling, è la fine dei lustrini che luccicano. Avremo il miglior centro di formazione al mondo e il mio obiettivo per i prossimi anni è avere una squadra fatta di soli giocatori parigini. C’è tanto talento nella nostra regione e i migliori calciatori meritano di giocare per il Psg. Servirà tempo, ma è un obiettivo. Sulle uscite la nostra posizione è chiara, chi non fa parte del progetto deve andarsene. C’è chi ha approfittato della situazione, ma ora è finita!“.
Infine:
“Ci vuole disciplina, sia dentro che fuori dal campo. Chi vuole vivere nella sua comfort zone, chi non vuole combattere, starà da parte”.