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Vidal: «Bisogna ridurre il numero di partite, il calcio non è un centro di schiavitù»

A Fifpro: «L’esposizione prolungata può accorciare le carriere di molti. Servono periodi di riposo, è anche una questione di salute mentale»

Vidal: «Bisogna ridurre il numero di partite, il calcio non è un centro di schiavitù»
Mg Milano 19/10/2021 - Champions League / Inter-Sheriff / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Arturo Vidal

Il centrocampista dell’Inter, Arturo Vidal, ha rilasciato un’intervista a Fifpro in cui si scaglia contro l’eccessivo numero di partite che i giocatori sono costretti a sostenere.

«L’esposizione prolungata ci mette a rischio come giocatori e può accorciare le carriere di molti colleghi. Dobbiamo pensare, assieme a tutti gli attori in campo, a come ridurre le partite, soprattutto per chi, come i sudamericani, deve percorrere lunghe distanze. Come in qualsiasi lavoro, è essenziale attuare periodi di riposo: è anche una questione di salute mentale. Da tempo siamo informati su questo problema, noi giocatori dobbiamo lottare per le nostre carriere e le nostre famiglie e per lo sport. Il calcio è una festa sociale, non un centro di schiavitù».

 

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