Mourinho carica l’Olimpico: «Non venite allo stadio a guardare la partita, venite a giocare»
La conferenza stampa prima del Leicester. «Avere 70mila spettatori non significa niente, avere 70mila giocatori cambia tutto. Se la nostra gente vuole giocare farà la differenza»

Roma 24/10/2021 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: espulsione Jose' Mourinho
L’allenatore della Roma José Mourinho ha presentato in conferenza stampa la partita di ritorno delle semifinali di Conference League tra Roma e Leicester, in programma domani allo Stadio Olimpico.
Qui il report delle sue parole a cura di Tuttomercatoweb.
Che peso può avere la differenza di impegni tra Roma e Leicester?
«Spero nessuno ma questa è un’analisi ovvia. Sono già stato nella stessa situazione: quando non hai nessuna possibilità in campionato di raggiungere gli obiettivi, il focus si sposta sulla competizione europea. Anche questa non è la loro competizione, che era l’Europa League, è un modo per giocare in Europa la prossima stagione. È logico che abbiano fatto riposare qualcuno in vista di questa partita, noi non lo possiamo fare perché siamo in corsa in campionato e non possiamo gettare queste possibilità. Domani spero che l’aspetto emozionale possa mettere i miei in uno stato d’animo importante che li possa aiutare a vincere la partita»
Come si sostituisce Mkhitaryan?
«Non abbiamo un altro Mkhitaryan. Ci sono squadre top dove hai due giocatori simili per ogni posizione, squadre che non soffrono le assenze. Noi non abbiamo un altro giocatore come lui. Non ci sono possibilità di fare lo stesso con un altro giocatore. Dobbiamo giocare in modo diverso. L’obiettivo non cambia. Vogliamo andare in finale e mettere in campo tutto ciò che abbiamo. Domani sarà la 14a partita in Conference League. Non ci siamo mai fermati giocando ogni giovedì e domenica in campionato con tutte le difficoltà del caso. Non c’è lui ma siamo qui come squadra che andrà domani a combattere»
Quale regalo farà a Rodgers dopo la bottiglia che le ha regalato all’andata?
«Gli ho fatto un bel regalo ma visto che lui vuole del thé gli regalerò quello e mi terrò il regalo»
Cosa pensa di Rodgers e del Leicester?
«Quello che ha fatto il Leicester è fantastico. Dopo quel successo è cresciuto a ogni livello. Adesso può avvalersi di una delle infrastrutture migliori d’Europa. Congratulazioni a questo club. Rodgers non mi sorprende. Col Liverpool si dimentica quello che ha fatto. Con molte meno risorse di quelle attuali, ha ottenuto risultati straordinari. La gente non segue il campionato scozzese, poi ha vinto delle coppe nazionali in Inghilterra, è la persona giusta per il club, un connubio perfetto. Spero che domani però sia la nostra giornata»
Quali sono le sue emozioni in vista di una partita con lo stadio pieno?
«Non c’è dubbio rispetto all’empatia che si è creata tra noi come squadra e i tifosi. Siamo insieme da più o meno 10 mesi, con momenti più belli e meno belli, ma siamo stati sempre insieme. Ora arriviamo a un momento dove si giocano all’Olimpico le ultime due sfide della stagione, domani l’ultima di Conference e poi l’ultima di Serie A contro il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia che è si è creata e che rimane al di là dei risultati. Meritiamo tutti di finire bene queste due partite in casa. Quello che dico ai tifosi è che noi giochiamo per noi ma anche tanto per loro e che mi piacerebbe che loro domani giocassero la partita con noi. Si può stare allo stadio come spettatori, ma si può stare anche allo stadio per giocare la partita. Se abbiamo 70mila spettatori non significa niente, se abbiamo 70mila giocatori, la storia è diversa. Questo chiediamo, io e i giocatori. Non venite allo stadio a guardare la partita, venite a giocare»
Cosa significa per lei provare a vincere questa partita e questo trofeo?
«Vincere il campionato col Leicester significa più rispetto a vincere 3 titoli con il Chelsea o col Liverpool. Schmeichel dovrebbe essere felice di aver vinto quella Premier. Ma è chiaro che loro vogliano vincere, anche per fare le coppe nella prossima stagione. È normale che ambiscano a giocare le coppe. Sono parole normali di un calciatore che rappresenta bene il club oggi. La mia fame invece è sempre la stessa. Il desiderio non cambia. C’è solo una partita che non ho ancora vinto: la prossima. Per questo voglio sempre vincere la prossima partita, a maggiore ragione se si tratta di una semifinale che dà il diritto di giocare una finale. Se non vieni esonerato prima della finale, ovviamente. Per cui una semifinale non è come le altre partite. È stato un cammino lungo e diverso dal Leicester che viene dall’Europa League. È stato difficile, fin dal preliminare in Turchia. Dobbiamo fare tutto per conquistare la finale»
Sembra molto contento di essere a Roma.
«Mi piace questo lavoro e vengo ogni giorno felice. Voglio di più, è chiaro. La prossima stagione voglio pensare a qualcosa di più grande, certo. Ma conoscevo il progetto, la sua natura e la sua dimensione. Son felice di condividere il mio tempo con tutto l’ambiente e cerco di dare tutto quello che posso. Sono felice di lavorare in questo club. Èstato un lavoro difficile per tutti e per questo penso che meritiamo di festeggiare e sarebbe straordinario vincere un trofeo. Tutti daremo il massimo, domani è un passo importante, non lo nego e non dimentico, contro un’ottima squadra ma anche noi siamo un’ottima squadra»
Che momento stanno vivendo Veretout e Sergio? Chi di loro sostituirà Mkhytarian?
«Ho già detto che non c’è un giocatore come Mkhitaryan. Non ce l’abbiamo. I giocatori citati sono diversi dall’armeno. Non c’è tanto da fare. Noi giochiamo come squadra e cercheremo di esserlo al meglio. Cercheremo di nascondere i problemi che abbiamo, non siamo perfetti. Cercheremo di esplorare i piccoli problemi e fragilità che il nostro fortissimo avversario avrà. Ma giocheremo come squadra. Sergio o Veretout, come tutti gli altri, sono in condizione di dare tutto quello che hanno da dare. Domani è possibile vincere. Ma solo se tutti noi siamo al massimo livello. E sono assolutamente convinto che chiunque giocherà, ci aiuterà»
Che partita dobbiamo aspettarci tatticamente?
«È sempre difficile dire quello che sarà. Qualche volta esce una partita diversa da quella che hai pensato. A me piacerebbe una partita come quella di Leicester, ovvero con Rui Patricio impegnato una sola volta in 90 minuti. Questo sarebbe importante per noi. Il pubblico può aiutare se vuole giocare. Noi però come squadra dovremo avere la maturità e l’intelligenza di gestire la partita senza emozioni e in modo più razionale»
La proprietà come si avvicina a questa sfida?
«Non abbiamo parlato. So che il presidente e i suoi figli mi conoscono già un po’ e sanno che prima della partita la mia vita è composta dai giocatori e i miei assistenti. Non mi piace condividere la vita con altre persone, neanche fare la conferenza stampa con voi. Io conosco loro già molto bene, è facile capire che al di là dell’amore per il club e per la gente, sono anche innamorati di calcio e questa gente vive questi momenti con emozione, è la natura del calcio arrivare a questi momenti, vedo il rispetto della privacy come squadra, ma posso anche capire che da parte loro c’è un modo diverso di approcciarla. Sono felicissimi di avere lo stadio pieno per una semifinale. Andiamo lì tutti insieme e se la nostra gente vuole giocare può fare la differenza»