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La vita a Brentford di Eriksen il pensatore. È di nuovo un atleta normale e vuole la Champions

Sul Corsera. È ripartito da Brentford, dove dicono di aver inventato il calcio. Continua a guadagnare oltre 9 milioni l’anno e non si pone più limiti

La vita a Brentford di Eriksen il pensatore. È di nuovo un atleta normale e vuole la Champions
Foto dall'account Twitter del Brentford

Brentford è un quartiere all’estremo ovest di Londra, una comunità stretta intorno a vecchie leggende che partono da Cesare (che avrebbe segnato il primo gol della storia prendendo a calci la testa di un capo celtico, non il massimo dell’eleganza) e si chiudono sulla squadra di calcio. Lì, infatti, si dice che il calcio è cominciato da loro, sulle rive del Tamigi. Non è una cosa campata in aria: ci sono sempre spiagge alle origini del calcio, da Copacabana all’Amazzonia passando per la nostra Genova. Lo racconta il Corriere della Sera, che inizia così un articolo sulla nuova vita di Christian Eriksen.

A Brentford da gennaio gioca Christian Eriksen, il ragazzo dell’Inter e dell’arresto cardiaco in campo quel 12 giugno di un anno fa, al minuto 43 di Danimarca-Finlandia, sul prato del Parken Stadium di Copenaghen. Oggi possiamo permetterci di riassumere grezzamente: gli andò in corto circuito la centralina elettrica che gestisce i movimenti del cuore. Improvvisamente si fermò tutto. Se la vita è un cuore che batte, Eriksen è un uomo letteralmente resuscitato.

Oggi…

Eriksen oggi fa una vita da atleta normale e ha qualcosa accanto al cuore che lo aiuta a vivere meglio. In questi ultimi cento giorni ha giocato dieci partite di Premier, 848 minuiti, e ha anche segnato un gol. Quando è tornato in campo, a inizio marzo, contro il Norwich, ha trovato Taylor, lo stesso arbitro che gli aveva arbitrato la partita dell’arresto cardiaco. La vita è strana. Oggi Eriksen gioca come sa, cioè bene e con calma. È sempre stato un pensatore, uno di quei giocatori che decide anche da fermo. Gli inglesi dicono che non ci sono differenze tra il ragazzo che giocava nel Tottenham e questo del Brentford. Eriksen è un gestore di palloni, detta l’eccezione non la regola. Così si nasconde al ricordo della malattia. È tornato anche a giocare in Nazionale e continua a guadagnare 9 milioni e 620 mila euro l’anno, 185 mila a settimana.

Oggi si sente pronto: vuole giocare di nuovo la Champions.

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