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Infantino si atteggiava per il lavoro che aveva dato ai migranti in Qatar, Amnesty gli chiede mezzo miliardo di danni

Per lo sfruttamento di migliaia di lavoratori-schiavi arrivati in Qatar da paesi poveri per costruire hotel e stadi

Infantino si atteggiava per il lavoro che aveva dato ai migranti in Qatar, Amnesty gli chiede mezzo miliardo di danni
Zurigo (Svizzera) 09/01/2017 - FIFA Football Awards / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

“Gli abbiamo dato l’opportunità di costruire i gli stadi, pensate che orgoglio… 600 morti? No, sono 3”. Così Gianni Infantino, a ridosso del 1 maggio, si atteggiava a “navigator” dei lavorati schiavi dei Mondiali in Qatar. Ora le associazioni umanitarie chiedono “almeno” 440 milioni di dollari Usa (circa 420 milioni di euro) di risarcimento alla FIFA per lo sfruttamento dei lavoratori migranti. Lo scrivono in una lettera aperta al presidente della Fifa diverse organizzazioni, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, ma anche l’organizzazione di tifosi Football Supporters Europe.

Le massicce violazioni dei diritti dei migranti in Qatar erano note già prima dell’assegnazione della Coppa del Mondo, ha affermato l’esperta di Amnesty Middle East Katja Müller-Fahlbusch. E inchieste come quella del Guardian hanno rilevato un mondo di soprusi, ricatti e sfruttamento di migliaia di persone. Secondo Amnesty, in Qatar vivono circa due milioni di lavoratori migranti. Provengono principalmente da paesi poveri come il Bangladesh, il Nepal o l’India. La maggior parte di loro lavora nei cantieri legati alla Coppa del Mondo.

L’importo richiesto è un “minimo”, si legge in una nota. Tuttavia, il totale “per salari non pagati, commissioni di agenzia estorsive e risarcimenti per lesioni e decessi potrebbe essere molto più alto”. Dovrebbe essere “determinato in un processo trasparente e credibile”.

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