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Il camper di Spalletti

Avrà l’immaginetta di Edo, per motivi ecologici sarà trainato dal ciuccio e soggiornerà in tutte le stazioni del processo di napoletanizzazione voluto dal datore cinetico

Il camper di Spalletti

Vi parlo dalla società Camper Cavallo Mio Che L’Erba Cresce, azienda di primo piano nella produzione di case e casini viaggianti, ed è qui che abbiamo avuto il piacere di ospitare l’entrenador Luciano Spalletti alla ricerca di una sistemazione itinerante per vichi e vicarielli adeguata alla esigenza di abitare alla Sanità, al Vomero, al Vasto e in ogni luogo perché l’ora della decisione irrevocabile di acquartierarsi nella città di Napoli è giunta, ha pazientato un anno, ma ora la dichiarazione di affitto ambulante è stata presentata a questa azienda.

Il cavaliere del lavoro 4-2-3-1 ha scelto una abitazione mobile con finestra di Marechiaro, un quarto di luna, mille culure e famma affaccia’ a Maria, in puro stile Partenope, provvista anche di striscioni me ne vado o no, un ritratto del produttore cinetico Aurelio in posa da 007, una immaginetta di Edo, una cartolina proveniente dal Canada, un busto in terracotta macedone del nord raffigurante Elmas che si alza dalla panchina e il fermo immagine del calciatore Osimhen nel momento di un sincero faccia a faccia con lo slovacchione Skriniar.

Il camper scelto dal signor Spalletti, che lo ha acquistato aggiungendo, al contante in monete di celluloide della Fimauro, due cinepanettoni e una Panda usata anche dai mariuoli, è fornito di regolare doccia con acqua di mare di Capri, un juke-box con tutte le canzoni di Caruso e di Clementino, un bastimento in miniatura in procinto di partire per terre assai lontane, un Vesuvio di pura lava di Ercolano in scala uno a cento.

Il signor Spalletti ha ottenuto in omaggio due giganteschi portaritratti in corallo di Torre del Greco nei quali ha inserito i poster di Ilary Blasi e Wanda Nara, più una lampada solare che però è sfortunatamente andata in pezzi alla prima prova, fulminata dall’abbronzatura a prova di bomba del medesimo signor Spalletti.

Il camper, dotato di ruote asimmetriche, adeguate al problematico selciato della città di Napoli, è munito di tergicristalli della serie scudetto si scudetto no, di quattro marce per la zona Champions e di un oratorio per le conferenze-stampa.

Il signor Spalletti si è detto molto soddisfatto della mutevole vernice azzurra del camper che può diventare rossa e addirittura mimetica con la faccia di Maradona ad altezza della pancia del camper.

Il camper è dotato di anti-furto realizzato a Forcella con incorporato la password il camper te lo restituiamo, di una biblioteca con i romanzi di La Capria, una cineteca con i film di Troisi e tutte le musicassette di Pino Daniele.

Il signor Spalletti abiterà nel camper a Piazza Plebiscito in onore di Antonio Bassolino che la liberò dalle auto per installarvi la montagna di sale di Mimmo Paladino, poi alla Sanità in omaggio alla napoletanità di Palummella, quindi al Vomero per ricordare la permanenza di Monzeglio negli anni Cinquanta, alla Galleria Umberto nelle vicinanze del Bar Pippone anche se non c’è più, in via Scipione Capece per un saluto riverente alla palazzina degli anni Ottanta di Diego Armando Maradona, al Vasto dove è nato Montefusco, alla Salita Tarsia e alla Discesa Coroglio, posizionamenti essenziali del percorso stabilito dal suo datore cinetico di lavoro per la completa napoletanizzazione del signor Luciano Spalletti.

Il camper, per motivi ecologici e di nostalgia, sarà trainato dal famoso ciuccio di Gennaro Materangelis e Carmine d’Alpino, più noti come ‘o ricciulillo’e Forcella e ‘o chiattone, che lo passeggiavano ai bordi del campo di Fuorigrotta ai tempi belli ‘e ‘na vota. Il medesimo ciuccio è stato rivitalizzato dalla famosa pozione magica di Pier Lambicchi.

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