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Ibrahimovic: «Quando sono tornato tanti ridevano, il Milan aveva bisogno di un pilota»

Lo svedese dopo la vittoria del campionato: «È lo scudetto più bello della mia carriera. Quest’anno ho sofferto troppo. Ho dei problemi fisici, per continuare a giocare devo risolverli»

Ibrahimovic: «Quando sono tornato tanti ridevano, il Milan aveva bisogno di un pilota»

Il Milan ha vinto lo scudetto e gran parte del merito va, oltre che alla compattezza della squadra e all’aver saputo crescere gioiellini come Tonali e Leao, anche ai “vecchi” del gruppo, come Giroud e Ibrahimovic. Zlatan ieri è andato a ritirare la medaglia con un sigaro in bocca e una bottiglia di spumante sulla spalla per festeggiare. Al termine delle celebrazioni ha rilasciato alcune dichiarazioni.

«Questo è lo scudetto più soddisfacente della mia carriera perché quando sono tornato al Milan mi è stato ricordato che rischiavo di fare peggio, di fallire. Avevo promesso di riportare il club al top e di vincere lo scudetto: tanti ridevano e invece ci sono riuscito. Quest’anno ho sofferto troppo, ma non scendo nei dettagli: nei prossimi giorni parlerò di tutto ciò che mi è accaduto. Volete sapere se continuerò a giocare? Quando lo saprò, darò delle risposte: se riuscirò a stare bene, questa non sarà stata la mia ultima partita. Dipende da cosa accadrà a breve. Ho dei problemi fisici e per continuare devo risolverli. Operarmi di nuovo al ginocchio? Vedremo. E’ vero, ho paura di smettere e devo farlo come voglio io».

Sul suo apporto alla vittoria dello scudetto:

«La squadra aveva bisogno di un pilota, sono arrivato io e abbiamo vinto. Ho fatto tanti discorsi alla Braveheart: undici anni fa c’erano tanti campioni, oggi abbiamo vinto con i giovani. Ho provato ad aiutarli in tutti i modi».

Lo svedese ha dedicato lo scudetto a Mino Raiola.

«A Mino Raiola. È il primo trofeo che vinco senza di lui. Quando mi ha riportato al Milan mi disse: “Solo tu puoi salvarlo”. Cosa mi direbbe adesso? Di giocare altri dieci anni e rubare più soldi».

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