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Hamilton: «Leclerc è fortissimo. Se potessi sedermi insieme ai tifosi, sosterrei lui»

Al CorSera: «Perché dovrei smettere? Magari un giorno non reggerò più la pressione, sarò stanco, ma quel giorno non è ancora arrivato».

Hamilton: «Leclerc è fortissimo. Se potessi sedermi insieme ai tifosi, sosterrei lui»
Jeddah (Arabia Saudita) 27/03/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton ONLY ITALY

Il Corriere della Sera intervista Lewis Hamilton. Da anni è impegnato per promuovere temi sociali in Formula1. Dice che purtroppo non riesce ancora a vedere i risultati del suo lavoro.

«A dire il vero, no. Soltanto “baby step”, passi minuscoli, per molte squadre non sono temi prioritari. La F1 ora è più consapevole, ma bisogna spingere ancora tantissimo. Il tema adesso è più sottotraccia, ci si muove dietro le quinte. Serve tempo e io continuerò a insistere».

Elogia il lavoro della Mercedes, ma il lavoro da fare, in Formula1, è ancora tanto. Gli chiedono se, quando parla con gli altri piloti di questi temi loro lo ascoltino.

«Hanno voglia di imparare, ma se non lo vivi di persona non puoi capire fino in fondo. Tempo fa ho detto a Toto Wolff: “Pensa se entrassi nel paddock, fossero tutti neri e tu l’unico bianco”».

Hamilton ha 37 anni, eppure ha ancora energie da vendere.

«La resilienza è dentro ognuno di noi. Mai mollare. Una volta cadi, l’altra ti rialzi. Mi aiuta la meditazione. L’ho fatta anche stamattina. Devi prenderti dei momenti. Per massimizzare le energie, per fortuna io ne ho tante. Dormo poco. Cinque-sei ore a notte, sei è il numero perfetto. Se ne dormo otto mi sveglio stanco».

Ci crede ancora all’ottavo titolo?

«Certo che ci credo. Non è solo una questione di record, di titoli sportivi. Voglio vincere per portare avanti tutto il lavoro dietro le quinte a favore dell’uguaglianza. La F1 non è più quella di prima: montavano i garage, correvamo e poi tornavamo a casa. Ora è fonte d’ispirazione, aiuta a formare opinioni. Ed è in buone mani grazie a un grande italiano. Domenicali è il motore del cambiamento. C’è bisogno di gente aperta come lui, capisce tutto e tutti».

Non ha alcuna intenzione di smettere di correre.

«Perché dovrei smettere? Magari un giorno non reggerò più la pressione, sarò stanco, ma quel giorno non è ancora arrivato».

Su Leclerc:

«Charles è fortissimo. Si vedeva. E comunque aggiungo una cosa: se potessi sedermi insieme ai tifosi laggiù, io sosterrei Charles. Sono un fan della Ferrari».

Su Verstappen: è il rivale più forte che ha affrontato o uno dei tanti?

«Uno dei tanti, ne ho affrontati, e parecchi. Da Fernando Alonso in poi tutti avevano grandi qualità».

 

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