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E ora a Napoli ci toccherà sentire che Ancelotti ha soltanto culo

Ad Ancelotti i complimenti che merita. Anche perché nell’intervista post gara ha detto “il calcio è cambiato tranne che in una cosa: in campo vanno i giocatori”

E ora a Napoli ci toccherà sentire che Ancelotti ha soltanto culo
Mg Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

Ancelotti vince la quarta Champion e diventa leggenda. Vince con giocatori forti? Vero. Ma conoscete qualcuno che vince con giocatori scarsi? È fortunato? Può darsi. Ma conoscete un vincente sfortunato? La verità è nel motto: Faber est suae quisque fortunae.  Contro il Liverpool Ancelotti ha rappresentato la saggezza del leader calmo che batte la splendida frenesia degli inglesi. Gli inglesi hanno giocato una grande partita. Forse sul piano estetico superiore a quella degli spagnoli. Ma il Real ha scelto ritmi e assetto tattico per contenere la furia inglese. E si è giovato di un grandissimo portiere. Non dimentichiamo però che, in quanto a concretezza, di goal ne ha fatti due. E che nel finale soltanto per scarsa lucidità non ha segnato in una delle tre clamorose occasioni che si è costruito. Il centrocampo madrileno ha sistematicamente rallentato gli affondi del Liverpool. Benzema tornava continuamente a supportare la fase difensiva. Giocatori esperti e di gran classe fusi armonicamente con un nugolo di giovanissimi. Il merito di questa organizzazione di chi è? Ricordiamo che le squadre di club italiane e la stessa nazionale hanno vinto quello che hanno vinto giocando all’italiana. E quindi peggio delle avversarie.

Certo noi napoletani abbiamo una condanna. Dovremo leggere la solita spiegazione apodittica, supponente e che non ammette repliche di un ben noto sciamano invasato: il Real non ha un gioco. L’arbitro ha favorito il Real. Ancelotti ha soltanto culo. Una patetica somma di affermazioni apodittiche prive di un minimo di dignità sul piano della logica elementare e lontani mille miglia dagli insegnamenti della storia del calcio. Peccato che gli argomenti siano sempre gli stessi utili, per esempio, a spiegare la vittoria dello scudetto di qualunque squadra che non sia il Napoli. Insomma tali argomenti sono (ahimè) la sua pietra filosofale. Ma per fortuna di certi deliri ormai la gran parte degli amanti del calcio ridono e, in magna pars, non li leggono nemmeno più.

Ad Ancelotti i complimenti che merita. Anche perché nell’intervista post gara ha detto “il calcio è cambiato tranne che in una cosa: in campo vanno i giocatori”.

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