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Conte: «Sono laureato in scienze motorie, se non avessi fatto il calciatore avrei fatto l’insegnante»

A Sky Sports. «Prima di diventare un allenatore ero un buon cantante ma all’epoca non dovevo urlare ai miei calciatori. Credo di essere un uomo passionale»

Conte: «Sono laureato in scienze motorie, se non avessi fatto il calciatore avrei fatto l’insegnante»
2022 archivio Image Sport / Calcio / Tottenham / Antonio Conte / foto Imago/Image Sport

Antonio Conte l’allenatore del Tottenham, ex Ct della Nazionale ed ex tecnico dell’Inter ha rilasciato una lunga video intervista a Sky Sports Football, incentrata più che altro su alcune curiosità relative alla sua carriera e non solo.

«Il mio idolo nel calcio era mio padre. Non era un grandissimo giocatore, ma giocava. E dopo è stato il proprietario di un piccolo club. Ricordo benissimo che l’idolo di mio padre era Pelé, mi parlava sempre di Pelé. Pelé e Maradona sono stati i migliori calciatori della storia»

Come andava Conte a scuola?

«Non ero il migliore della classe ma studiavo perché la mia famiglia mi diceva che se andavo bene a scuola m’avrebbe fatto giocare a calcio. È stato un bene per me, sono laureato in scienze motorie. Quando ero un bambino speravo di diventare un insegnante di educazione fisica, poi sono stato bravo e fortunato a diventare un calciatore. Certo, ci sono degli aspetti in comune. Soprattutto quando sei un allenatore sei anche un maestro, provi a insegnare la tua idea di calcio»

I trofei.

«Ho vinto un sacco di trofei, non li conto più, sia da calciatore che da allenatore. Ma ho anche perso tanto. Tantissime finali. È stato un bene perché delle volte quando perdi diventi più forte, provi a migliorare, il tuo disappunto diventa una carica»

Alcune fotografie della sua carriera.

«Rispetto alla mia carriera da calciatore, un momento che ricordo con piacere è l’arrivo alla Juventus dal Lecce. Ho giocato 14 anni in bianconero. Come tecnico, ad Arezzo ho avuto l’esperienza più importante, perché è dopo quell’esperienza che sono diventato un allenatore vero»

I calciatori migliori con cui ha giocato.

«Zizou Zidane, Alessandro Del Piero, Gianluca Vialli, Roberto Baggio… difficile indicarne solo uno, sono stato fortunato»

E quelli che ha allenato?

«Anche in questo caso non è facile. Mi piacer ricordare che ci sono dei calciatori con cui ho giocato e che poi ho allenato, come Del Piero e Buffon, con cui c’è un rapporto speciale»

Kane.

«Harry Kane è un world class striker, un incredibile calciatore, allenarlo è un piacere per me. Voglio sottolineare l’aspetto umano: spesso, quando hai calciatori con un grande talento non vogliono allenarsi nello stesso modo rispetto ad altri calciatori, pensano che il fatto che abbiano talento basti, che non debbano migliorarsi. Invece Kane è un grande esempio per i compagni, mi piace lavorare con questo tipo di calciatori»

Conte nel tempo libero.

«Quando lavoro e quando non lavoro sono diverso. Mi piace passare il tempo in famiglia, coi miei amici, mi piace scherzare, divertirmi. Nel lavoro invece mi piace fare lo stesso, ma ci sono momenti in cui bisogna essere duri. Quando sei l’allenatore devi guidare calciatori, staff, dipartimenti medici, confrontarti con i media, e allora bisogna essere forti. Non mi piace, ma a volte devo farlo»

Conte è romantico?

«Credo di essere un uomo passionale, anche con mia moglie e con la mia famiglia. Non sono romantico, però! Non ricordo neanche il mio anniversario, me lo ricordano gli altri così da prepararmi… Non mi piace né fare né ricevere regali, non perché non mi piace spendere soldi ma perché non amo perdere tempo a scegliere regali… Sono pigro da questo punto di vista, lo ammetto»

A Conte piace farsi trascinare dalle esultanze dei tifosi.

«Sì, è vero, mi piace sentire che la folla è dentro la partita con noi. Mi piace l’atmosfera qui. Ricordo bene che durante la mia prima esperienza in Inghilterra, quando segnammo col West Ham al novantaquattresimo mi misi ad abbracciare i tifosi che erano lì… In quei momenti vivo di passione. La passione è molto alta, quando sei contento vuoi condividerlo coi calciatori, con lo staff, con i tifosi. Su questo aspetto, sì, sono romantico!»

Conte cantante?

«Mi piace cantare! Prima di diventare un allenatore ero un buon cantante ma all’epoca non dovevo urlare ai miei calciatori. La mia voce ora è completamente differente e per questa ragione non posso cantare allo stesso livello del passato. Canto canzoni italiane o napoletane, tipo ‘O Sole Mio»

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