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Caro Ancelotti, le dobbiamo delle scuse

Ci manca quel sopracciglio alzato, quella umanità pacata e semplice. Non l’abbiamo capita. Non abbiamo avuto la pazienza. Abbiamo preferito il Gattuso

Caro Ancelotti, le dobbiamo delle scuse
Genk 02/10/2019 - Champions League / Genk-Napoli / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 35° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2021-22

Settimana faticosa.

Disintossicare anima e corpo.
Saltare con cura la pagina sportiva del giornale.
I trabocchetti sui social.
Cambiare marciapiedi allo scorgere in fondo alla via l’amico tifoso.

Unica trasgressione, City-Real.
Perché è la più bella partita dell’anno.

Ma faccio fatica a eludere il delirio mediatico dell’Impomatato.

Non ho amanti che mi vessano né capo uffici che mi opprimono.
Non tifo per un riscatto alle frustrazioni che non ho.

Piuttosto vedo la squadra benamata come una sorella o un’amica di infanzia con cui si condividono valori.
Una persona di famiglia con cui confidarsi alla quale affidare segreti e sogni.

Allo spreco umiliante di quei sogni gettati, persino il Candido voltairiano, voglio dire il simbolo letterario dell’ottimismo, perderebbe il controllo e chiederebbe conto e ragione.

Perché?
Le sberle dei viola stilnovisti.
E poi la vittoria sfumata allo scadere contro i Sangue Oro.
E soprattutto perché quegli otto minuti da incubo al Castellani contro i nipoti di Farinata.

Sette giorni non bastano.

Una delusione che brucia.
Superiore a quella dell’albergo a Firenze.

Perché per una volta non c’erano ergastolani a rendere impari la lotta.
Non capiterà mai più.

Non bastano sei gol.
Anzi suonano quasi come una beffa.

So che sei bella amica mia, quando decidi di esserlo.

E per un attimo la rabbia dell’anima cede all’amorevole indulgenza.
Nec tecum nec sine te vivere possum.
In fondo ci ha ragione persino Orazio.

Non capiterà mai più.

Intanto per lo scudetto dei Navigli i Diavoli prendono ago e filo.

Faticano a trovare il gol.
Ma è lo scudetto delle papere e della dissennata costruzione dal basso.

E alla fine Terracciano regala un rinvio sui piedi di Leao che ringrazia.

Ne mancano tre.
I Diavoli potranno anche pareggiarne una.
Ai Suninter tocca invece vincerle tutte.
E per la verità anche loro sembrano in affanno.

Non capiterà mai più.

Polemiche allo Stadium per la sostituzione del Serbo da 70 milioni con Chiello, per difendere la vittoria contro l’ultima in classifica.

Minuto 95 a Marassi.

I grifoni hanno un rigore per pareggiare il derby e sperare ancora nella salvezza.

Mimmo Criscito, il capitano, si prende la responsabilità di tirare.
E’ uno specialista. Ne ha segnati otto consecutivi.

Ma stavolta sbaglia e gli crolla il mondo addosso.

Per due minuti, quelli che mancano alla fine, vaga per il campo piangendo a dirotto.
Nessuno riesce a consolarlo.

Allora Audero, il portiere dei ciclisti, fa cinquanta metri e corre ad accarezzarlo e a baciarlo.

Il calcio che ci piace.

Carlo Ancelotti è il primo allenatore nella storia a vincere il titolo nei cinque campionati europei principali.

Caro Carlo ci manca quel sopracciglio alzato, quella umanità pacata e semplice.

Le dobbiamo delle scuse.
Non l’abbiamo capita. Non abbiamo avuto la pazienza.

Abbiamo preferito il Gattaccio.

In bocca al lupo per la Champions, Mister.

Raiola si è svincolato.

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