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Vigna: «Ferrari non è solo motore, è una esperienza. Non è solo un marchio dell’auto, è un marchio del lusso»

L’ad a Il Sole: «Il merito dell’ottimo inizio è tutto del team. Charles Leclerc e Carlos Sainz sono ottimi piloti ma anche grandi persone».

Vigna: «Ferrari non è solo motore, è una esperienza. Non è solo un marchio dell’auto, è un marchio del lusso»

Il Sole 24 Ore intervista l’amministratore delegato della Ferrari, Benedetto Vigna.

«Nella mia famiglia c’era una regola: vai dove vuoi, basta che tu mi dica dove. L’ho violata solo una volta, il 1° maggio 1983, quando sono partito con amici in direzione Imola, per vedere il Gran premio. Ferrari vinse il primo e il terzo posto con Patrick Tambay e Renè Arnoux. Una soddisfazione immensa».

Alla Ferrari è arrivato nel settembre 2021. Dice di aver lavorato all’evoluzione delle strutture.

«I livelli organizzativi semplificano la vita del manager ma generano ritardi insopportabili, e per migliorarne l’efficienza la priorità è stata quella di rompere i silos, mettere in contatto continuo e in relazione il maggior numero di professionisti. Soprattutto in una realtà eccezionalmente ricca di competenze com’è questa. Due esempi: è bastato far lavorare insieme nella progettazione due dipartimenti che non erano abituati a farlo per approdare a una soluzione che ci consente di guadagnato il 3-4% a livello di autonomia del veicolo. L’organizzazione a rete, poi, ci ha fatto dimezzare il numero di riunioni e la loro durata media: per noi la risorsa tempo è decisiva, come azienda ma anche come persone. Che non hanno alternativa all’apprendimento continuo».

Prima di entrare in Ferrari non aveva mai incontrato John Elkann?

«Ci siamo subito piaciuti. Coincidenza vuole che i core values di Exor e i miei sono gli stessi. Non a caso li stiamo applicando sull’organizzazione di Ferrari. In questi anni ho maturato sulla mia pelle la convinzione che una realtà evolve solo se è guidata da quattro dicotomie. La curiosità, che deve essere accompagnata dal focus sulle cose che contano; l’ambizione con l’umiltà, la capacità di spinta con la pazienza, il coraggio con la responsabilità. È qui che con John ci siamo trovati e riconosciuti, e siamo regolarmente in contatto per ragionare di Ferrari e non solo».

La Ferrari, dice, è un’esperienza.

«Ferrari non è solo motore. Ferrari è una esperienza. Qualcuno la definisce esperienza religiosa, altri ritengono che mettersi alla guida di una Ferrari significa tornare a essere bambino. Più in generale sono le sensazioni che trasmette la guida quelle da tutelare anche in questa fase di transizione. Quel “fun to drive” che è un concetto molto più ampio e va oltre il suono e il motore».

E aggiunge:

«Ferrari non è solo un marchio dell’auto, essenzialmente è un marchio del lusso».

Il suo arrivo ha coinciso con un ottimo avvio di campionato nella Formula 1.

«Il merito è tutto del team. È un buon inizio, siamo solo a tre gare su 23. È frutto di ottimo lavoro di squadra, Charles Leclerc e Carlos Sainz sono ottimi piloti ma anche grandi persone. Hanno ambizione di vincere ma anche umiltà».

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