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“Una sconosciuta”, al cinema il vuoto dell’animo che caratterizza il nostro vivere odierno

Una produzione indipendente della Fair Play di Matteo Cichero. Non ha una vera trama, si tiene per le prove d’attore: il protagonista è Sebastiano Somma

“Una sconosciuta”, al cinema il vuoto dell’animo che caratterizza il nostro vivere odierno

Anteprima di cinema indipendente al Supercinema di Natale Montillo a Castellammare di Stabia con “Una sconosciuta” una produzione indipendente della giovanissima Fair play di Matteo Cichero, un lungometraggio tratto dal romanzo omonimo di Fabrizio Guarducci che ne cura anche la regia.

Mattatore della serata il protagonista del film, Sebastiano Somma che è stabiese anche se da anni vive a Roma per scelta di vita e lavoro.

“Un film ambientato nel tempo della pandemia a Chianciano Terme – dice Somma; ma che della pandemia non parla; ndr – ; un dialogo tra coscienze che narra di un vuoto che tutti noi ci portiamo dentro, un’alienazione dell’animo. Quando siamo arrivati nella cittadina toscana non avevamo neanche una sceneggiatura scritta”.

“Il budget è ridottissimo – continua Cichero – ma la fotografia con i suoi lievi cambi di colori è innovativa, così come il commento musicale originale di Pino Donaggio con un’orchestra di 36 elementi”.

A Chianciano Terme il bar della Villa comunale è chiuso – è la prima parte del 2020 – e le persone si evitano per strada per non sentirsi. Daniele (Sebastiano Somma) è il titolare di un bar che pensa ad una ripartenza mentre riprende la sua antica passione del teatro amatoriale: ha un dolore dentro, la perdita della figlia Sophie che gli ha segnato l’esistenza. Riapre la sua attività con il fido cameriere Elpide (Andrea Muzzi) e tra i tavolini del bosco all’aperto compare una giovane sconosciuta (Desiree Noferini) che ordina un tè verde e legge il suo libro. In poco tempo la presenza della donna – silenziosa ed espressiva – funge da volano per la rinascita della voglia di vivere della piccola enclave toscana, tanto che di questa vicenda si occupa anche il Corriere locale con un articolo della redattrice Lea (Morgana Forcella, moglie di Somma).

Il tutto viene retrospettivamente raccontato nell’incontro tra Daniele e Beatrice (Sandra Ceccarelli) l’ex moglie e madre di Sophie che ritorna nel paese natale da Parigi dove è scrittrice.

Il film non ha una vera trama e si tiene per le prove d’attore – bravi Somma e la Ceccarelli; ma una menzione va fatta per la padronanza comica di Muzzi, e per la straordinaria capacità espressiva della Noferini. Il vuoto dell’animo che caratterizza il nostro vivere odierno viene riempito dall’ascolto interiore che è la vera ripartenza per scrivere pagine nuove sul nostro personale libro del destino.

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