Spalletti: «La mancanza di buoni settori giovanili in Italia è un problema culturale»

In conferenza stampa: «Già dalle scuole calcio si ossessionano i bambini con la vittoria ad ogni costo, non li si lascia giocare ed esprimere le loro qualità»

de laurentiis aveva annunciato il ritiro senza consultare spalletti

Mg Reggio Emilia 01/12/2021 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Nella conferenza stampa per la presentazione di Atalanta-Napoli, all’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, è stato chiesto che ne pensa della conferma di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale, nonostante l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale. Il tecnico l’ha definita la scelta giusta ed ha parlato dei problemi dell’Italia dal punto di vista burocratico, per quanto riguarda gli stadi e le strutture, ma anche culturale, per quanto riguarda il prediligere la vittoria al coltivare il bel gioco ed i talenti.

«L’Italia? Continuare con Mancini è la scelta giusta, può darsi che si possa sbagliare una partita, ma la qualità del gioco, del centrocampo, di molti calciatori che ha portato in Nazionale è sotto gli occhi di tutti, poi è chiaro che ci sono delle cose da migliorare, come sempre, bisogna continuamente andare alla ricerca di qualcosa di nuovo. Siamo indietro per quanto riguarda gli stadi e le strutture, sicuramente, perché per lavorare al meglio servono le strutture, un Paese fatto bene dipende anche dalle infrastrutture che ci sono, e lì siamo indietro, poi c’è un problema culturale, il fatto di cercare a tutti i costi la vittoria, da quando si è nelle scuole calcio, è una cosa che ossessiona i bambini dai primi anni di scuola calcio, sulle tribune importa solo il gol, il bel gioco non diventa una disponibilità, invece bisognerebbe lasciarli giocare per tirar fuori le qualità. Un buon settore giovanile non si misura dai tornei vinti ma in base a quanti calciatori riesci a far crescere che diventano di un livello giusto per aiutare il calcio nazionale. Si è parlato sul gioco, ma penso che la ricerca di risultato debba sempre passare da un gioco costruito bene, poi cosa vuol dire costruito bene in pratica diventa un po’ soggettivo».

 

Correlate