Il figlio dell’ex dittatore libico ha un suv parcheggiato all’Excelsior di Rapallo da 15 anni: «Ci deve ancora 360.000 euro»

Al Saadi Gheddafi, il figlio calciatore dell’ex dittatore libico, ora vive tra la Turchia e le Mauritius. Ma ha lasciato in Italia un suv e debiti per 360.000 euro. Il suv, un enorme Cadillac Escalade ESV 6.2, è parcheggiato da 15 anni all’Hotel Excelsior di Rapallo. “Nessuno lo ha mai toccato – scrive il Corriere della Sera ripreso da Dagospia – È divenuto una sorta di reliquia, impolverato, decaduto, strano ma intrigante per gli ospiti dell’albergo, che scattano foto ricordo accanto al macchinone del figlio del Rais. Che ora è tornato a farsi sentire. Vuole indietro la sua macchina”.
L’Hotel non ha proprio intenzione di ridarglielo, prima deve pagare gli ultimi 30-40 giorni si soggiorno italiano al Palace: decine di suite e camere di lusso occupate prima di fuggire via. Viveva lì quando giocava nella Samp. Scappò via, sul lastrico. È stato arrestato, detenuto in una prigione a Tripoli dal 2014, scarcerato a settembre.
Gli erano stati tagliati i fondi. La direzione dell’albergo gli ha fatto causa al tribunale di Chiavari e ha vinto.
“L’altro giorno mi è arrivata una telefonata da Mauritius: Gheddafi jr ha incaricato un’agenzia di recuperare il Suv. Prima saldi i suoi debiti, poi se lo riprenderà – racconta Aldo Werdin, direttore e amministratore delegato dell’Excelsior Palace Hotel di Rapallo – Il curatore del bene sono diventato io, da quando Al Saadi ha fatto ritorno in Libia dopo che il padre gli tagliò i viveri. Ci è stato detto che ormai il veicolo è di nostra proprietà, non essendo più sotto custodia e non essendoci stato pagato il conto dell’ultimo mese in cui Gheddafi jr soggiornò qui, pari a 360 mila euro. Avevamo cercato di farci risarcire anche tramite l’ambasciata libica di Roma, ma non abbiamo mai visto i soldi. Il Suv, peraltro, è senza libretto originale e di conseguenza in Italia non può circolare. Lo teniamo lì, per la curiosità dei nostri clienti”.
Werdin tra l’altro ricorda Gheddafi come uno “sbarazzino, soprattutto senza la moglie. Lo venivano a trovare dei ragazzini da Tripoli e delle donne da Londra. Serate rumorose, suonavano i tamburi sul terrazzo e cucinavano l’agnello in orari strani”.