Il nuovo co-presidente Pagliuca ha presentato un’offerta per il club inglese. Per l’Uefa ci sarebbe incompatibilità, e per regolamento il Chelsea resterebbe in Europa, l’Atalanta no
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Forzando un bel po’ il concetto si potrebbe dire che l‘Atalanta sta provando a comprare il Chelsea. Perché Stephen Pagliuca, il presidente di Bain Capital e da poco co-presidente della Dea ha comunicato che sarà presentata una offerta “sostanziale e credibile” per acquistare il club inglese. Pagliuca fa parte di una cordata che ha rilevato il 55% de La Dea Srl, la società che controlla l’86% dell’Atalanta. Se l’acquisizione andasse in porto nascerebbe un piccolo caso di incompatibilità europea: Atalanta e Chelsea sono entrambe impegnate nelle competizioni Uefa e per l’Uefa questo è un problema.
Il tema è regolamentato dall’articolo 5 del “Regulations of the UEFA Champions League” – scrive Calcio e Finanza – Tra i vari commi c’è scritto che
“nessun club che partecipa a una competizione UEFA per club può, direttamente o indirettamente: detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club; essere socio di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club; essere coinvolto a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club; o avere qualsiasi potere nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club. Nessuno può essere coinvolto simultaneamente, direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club. Nessuna persona fisica o giuridica può avere il controllo o l’influenza su più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club, tale controllo o influenza essendo definiti in questo contesto come: detenere la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti; avere il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri dell’organo di amministrazione, direzione o controllo del club; essere azionista e controllare da solo la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti del club; o poter esercitare con qualsiasi mezzo un’influenza determinante nel processo decisionale del club”.
Se ciò avvenisse, teoricamente per l’Uefa solo uno dei due club coinvolti potrebbe iscriversi alle competizioni europee. E dai parametri di scelta si evince che non sarebbe l’Atalanta.
Questa eventualità, per ora lontana, avrebbe effetti anche sul campionato italiano, perché – sempre secondo il regolamento Uefa – la squadra esclusa sarebbe “sostituita dalla squadra successiva meglio classificata nel massimo campionato nazionale della stessa federazione”. In questo momento il Sassuolo.