Kalulu: «Mai vista la convinzione di Osimhen, è difficile marcarlo. Devi stare sempre concentrato»
L'intervista di Carlo Pellegatti per StarCasinò Sport. «Al Milan ho imparato la voglia di vincere sempre. Parlare di personalità è un fatto molto italiano»

Db Napoli 06/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen-Pierre Kalulu
Pierre Kalulu al Milan è l’uomo del momento. Aveva fatto rumore la scelta di Maldini di non prendere un altro difensore visto l’infortunio Kjaer nel mercato di gennaio. Probabilmente conosceva le doti di questo promettente francese classe 2000. L’ha preso dalla seconda squadra del Lione, pagandolo pochissimo, poco più di un milione di euro. Giocava terzino. Ora è un titolare, fa il difensore centrale e ha marchiato a fuoco due degli ultimi successi dei rossoneri: la vittoria con l’Empoli (ha segnato un gol decisivo) e quella col Genoa di venerdì (suo l’assist a Leao).
Carlo Pellegatti l’ha intervistato per Starcasino Sport.
«Sapevo che qualche squadra importante mi voleva, ma non sembravano interessamenti concreti. Quando mi ha chiamato Maldini un sogno è diventato realtà. Arrivato a Milanello ho capito che ero al Milan. Nel periodo del Covid non ho visitato nulla, ora sono emozionato se ci penso. Se preferisco giocare terzino o centrale? Mi fanno sempre questa domanda, ma la risposta ce l’ha l’allenatore, non io. Terzino o centrale non è uguale, ma pur di stare negli undici titolari sono disposto a far tutto. Da centrale dai un’impressione differente, questo sì»
In Italia si racconta che Kalulu ha personalità, ma per lui «parlare di personalità è una cosa molto italiana. Forse me lo si dice perché ho molta fiducia in me e nel mio lavoro. Ho speso tanto e quando sono sul campo voglio approfittare di tutte le chances che mi vengono concesse. Senza pressioni, solo con la voglia di giocare a calcio». Al Milan certo ha imparato «la voglia di vincere sempre». L’aspetto tecnico non è cambiato tanto, ma «la mentalità, la concentrazione» sì. Tante squadra hanno qualità a questo livello, dice, ma i rossoneri «hanno grande voglia di vincere».
La chiamata di Maldini gli ha cambiato la vita ma per Kalulu non è l’unica figura di riferimento
«Mister Pioli per me sarà sempre un allenatore diverso dagli altri. Anche Kessié mi ha aiutato. Bennacer però mi è stato vicino quando sono arrivato, abbiamo un amico in comune, ci avevo parlato già prima di venire, è stato il mio punto di riferimento»
Essere convocato con la Francia, dopo l’Under 21, è un obiettivo, ma per farlo deve dimostrare il suo valore al Milan. A cominciare dal derby di Coppa Italia dove «i dettagli fanno la differenza».
Pellegatti gli chiede chi è il calciatore in Italia che ha fatto più fatica a controllare.
«Victor Osimhen. È un attaccante ma viene con te come se fosse un difensore, con una voglia pazzesca. Ho marcato qualche attaccante che va in profondità ma non con così tanta convinzione nei suoi mezzi, nella sua velocità. Devi stare sempre concentrato, è fortissimo»