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Zazzaroni: “il Verona non nomina mai lo striscione né i suoi autori, il calcio è governato dalla paura”

Il direttore del Corsport: “Stavolta si è andati oltre. Non si tratta più di tifo, ma di estremismo. È benzina sul fuoco della violenza. È violenza chiamata, cercata”

Zazzaroni: “il Verona non nomina mai lo striscione né i suoi autori, il calcio è governato dalla paura”

“Oltre ogni limite” titola il Corriere dello Sport che apre il giornale con lo striscione della vergogna di Verona. Il direttore Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale, attacca anche la debolezza della posizione del Verona:

Stavolta il calcio, la partita, la classifica viene dopo. Qualcuno – oltretutto firmandosi – ha deciso di oltrepassare un limite che ritenevamo invalicabile, quello del male assoluto. Per cui penso che la cosa non possa essere risolta con la classica parentesi di web-indignazione o con una multa del giudice sportivo. (…) Non si tratta più di tifo, ma di estremismo. E l’estremismo non sollecita la risata, anche la più idiota. È benzina sul fuoco della violenza. È violenza chiamata, cercata.

La presa di distanza del Verona è stata tanto opportuna quanto debole poiché generica. Questo il testo del tweet postato nel pomeriggio sul profilo ufficiale: «Hellas Verona FC si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare – in qualsiasi forma e misura – incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione».

Nessun riferimento allo striscione e a chi se l’è attribuito. Conosco il presidente Maurizio Setti da molti anni, lo considero un amico, ma conosco anche il nostro calcio, le relazioni spesso non volute, subite, che lo complicano e lo insudiciano: so che è un mondo governato dalla paura e la paura è la camera oscura dove si sviluppa il negativo.

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