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Ventura: «nel 2017 l’unico colpevole fui io, abbandonato da tutti. Eppure persi con Spagna e Svezia»

Al Corriere della Sera: «Gravina a Palermo era vicino a Mancini, al suo allenatore, gli ha dato sostegno. Troppa tattica nei settori giovanili»

Ventura: «nel 2017 l’unico colpevole fui io, abbandonato da tutti. Eppure persi con Spagna e Svezia»
Db Torino 06/10/2017 - qualificazione Mondiali Russia 2018 / Italia-Macedonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giampiero Ventura

Giampiero Ventura l’uomo più citato in questo periodo. Il Corriere della Sera lo ha intervistato.

«A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord, il presidente Gravina era seduto accanto a Mancini. Io a San Siro ero solo, l’unico colpevole. Non l’ho mai trovato giusto».

Le è sembrato di rivivere Italia-Svezia?

«Per certi versi sì. Ma il contesto era completamente diverso. Prima dei playoff la mia Nazionale era già contestata. Eppure io sono uscito con Svezia e Spagna, ma non mi piace fare comparazioni. Se poi penso a certe immagini: per esempio Gravina a Palermo era vicino a Mancini, al suo allenatore, gli ha dato sostegno».

Cosa le rimane di quella notte?

«Ho sorriso in questi giorni leggendo alcune dichiarazioni, qualche giornale: “Nel calcio può succedere”, “Caccia ai colpevoli”. Nel 2017 ce ne era solo uno. Trovai scorretto dovermi prendere tutte le colpe. Ma ormai l’ho superato, spero che l’Italia torni presto tra le migliori squadre del mondo».

Il calcio italiano sta peggiorando nella sua qualità?

«Si è fermato un po’ sul piano delle idee, è meno divertente. C’è stato l’exploit di Gasperini con l’Atalanta, poi qualche anno fa il Napoli di Sarri. Per il resto non mi sembra che sia un momento esaltante».

«Bisogna dare più importanza ai settori giovanili, deve prevalere la tecnica sulla tattica. Prima alle scuole calcio i ragazzini passavano ore col pallone tra i piedi, la tattica era l’ultimo dei problemi. Se non hai la tecnica come fai a giocare?».

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