Serie A, feroce discussione tra Lotito e Marotta. Per Lotito solo i presidenti hanno diritto di parola

Lo raccontano Corriere e Gazzetta. Il patron della Lazio si è rivolto "in maniera sguaiata" all'ad dell'Inter definendolo "stipendiato e non proprietario" 

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Roma 24/01/2018 - campionato di calcio serie A / Lazio-Udinese / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Come ad ogni assemblea di Lega Serie A che si rispetti, anche in quella di ieri si sono registrate tensioni e scontri. Con un protagonista scontato: Claudio Lotito.

Sia il Corriere della Sera che la Gazzetta dello Sport raccontano di un diverbio piuttosto acceso tra il patron della Lazio e l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta. Il Corriere parla addirittura di una “feroce discussione“.

Tutto è nato quando Marotta, spiega il quotidiano, che “non è intenzionato ad appoggiare Casini”, ha suggerito la necessità di individuare prima di tutto le caratteristiche e il profilo di un presidente su cui potesse convergere la maggioranza. A questo punto, Lotito pretendeva di tagliarlo fuori dalla discussione perché privo dei titoli necessari per parlare. La Gazzetta dello Sport spiega l’accaduto.

C’è stata tensione quando Lotito ha attaccato sull’importanza che a decidere siano i proprietari dei club (che ieri erano solo 4 su 20) e non i manager, con Marotta a rispondere duramente rivendicando il diritto a rappresentare i suoi azionisti come amministratore delegato”.

Il Corriere della Sera scrive:

“L’ad dell’Inter, non intenzionato ad appoggiare Casini, suggerisce di individuare prima caratteristiche e profilo su cui convergere a maggioranza. Lotito in maniera sguaiata replica al collega che non ha titolo per parlare, essendo stipendiato e non proprietario“.

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