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Reja: «Gasperini è il Sacchi degli ultimi 10 anni, ma Spalletti è più eclettico, un mago nelle letture tattiche»

Alla Gazzetta: «Percassi e De Laurentiis sono due fuoriclasse. De Laurentiis ha imparato in fretta, è in gamba, e ha un occhio straordinario per gli attaccanti» 

Reja: «Gasperini è il Sacchi degli ultimi 10 anni, ma Spalletti è più eclettico, un mago nelle letture tattiche»
Eddy Reja Image Sport

In vista di Atalanta-Napoli, la Gazzetta dello Sport intervista Edy Reja, ex di entrambe le squadre. Promette di vedere sicuramente la partita, «anche perché sono due squadre piacevoli da vedere e quelle per cui tifo in Serie A, insieme alla Lazio».

Fino ad un certo punto del campionato la sua favorita era una soltanto, il Napoli, poi sono arrivati alcuni risultati negativi che lo hanno sorpreso.

«Ora il Napoli insegue i rossoneri, ma nulla è perduto. Ci sono ancora otto giornate. Ma la prima di queste è contro una squadra forte come l’Atalanta».

Una squadra molto all’inglese ma che ha anche il pensiero della coppa,

«È inevitabile che il pensiero delle partite di coppa possa condizionare il rendimento in campionato. Ne può approfittare anche il Napoli domenica…».

Su Gasperini e Spalletti:

«Io considero Gian Piero Gasperini il Sacchi degli ultimi 10 anni, per come ha rivoluzionato il calcio italiano. Alcuni sostengono che non abbia inventato nulla: il pressing, l’uomo contro uomo a tutto campo, l’accompagnamento dell’azione offensiva con 6-7 uomini. Cose già viste? Magari sì, ma non nel modo in cui le fa la sua squadra che oggi viene copiato, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Spalletti è, invece, più eclettico. Il Napoli di quest’anno fa tanto possesso, ma il suo tecnico è un mago nelle letture tattiche e sa sfruttare al massimo le ripartenze. Un’arma che fa particolarmente male all’Atalanta, abituata a portare tanti uomini nella metà campo avversaria. Ecco, gli azzurri devono riuscire a sfruttare i momenti per colpire quando l’avversario è scoperto».

Peserà più l’assenza di Osimhen che quella di Zapata, secondo Reja.

«Osimhen sarebbe stata l’arma perfetta per complicare le cose all’Atalanta, che solitamente lascia parecchio campo da attaccare alle spalle e accetta gli uno contro uno. Situazioni in cui Osimhen è devastante».

Indica a Spalletti la strada per vincere a Bergamo.

«Per vincere al Gewiss, Spalletti deve dare meno importanza al palleggio e cercare il più velocemente possibile di innescare gli esterni, magari puntando sulla qualità di Zielinski. L’Atalanta può soffrire nei ribaltamenti di fronte. E Luciano, come detto, è molto abile in queste letture. Gasperini ha, invece, una batteria di trequartisti abili negli inserimenti. Ecco, se gioca una punta come Muriel, brava ad aprire gli spazi allargandosi sugli esterni, saranno fondamentali le incursioni degli altri».

Mette a confronto i due presidenti, Percassi e De Laurentiis.

«Se parliamo del carattere, Percassi e De Laurentiis sono diversi. Ma come imprenditori e proprietari, si assomigliano molto più di quanto si pensi. E non è un caso che Atalanta e Napoli siano due tra le poche società italiane a non avere mai problemi nel far quadrare i conti. Basta guardare i bilanci: siamo di fronte a due fuoriclasse nell’amministrazione di un club. Antonio poi, come suo figlio Luca, ha giocato a calcio ad alto livello, così quando ci discuti di tattica capisce al volo. A me a volte bastava un’occhiata per intenderci. De Laurentiis, invece, ha imparato in fretta, da uomo in gamba qual è. E poi ha un occhio straordinario nella scelta degli attaccanti: Lavezzi, Cavani, Higuain e oggi Osimhen. Non ne sbaglia uno eh».

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