Missili sulla Formula 1: Hamilton, Alonso e altri tre piloti volevano fermare il Gran Premio
La Gazzetta racconta la notte tormentata, tra riunioni e confronti. Con i due piloti, erano contrari anche Russell, Gasly e Stroll

Spielberg (Austria) 04/07/2021 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton
La Gazzetta dello Sport racconta la lunga notte della Formula 1 dopo l’attacco missilistico di ieri, a soli 20 km dal circuito di Jeddah, sede del GP Arabia. Tante le riunioni che si sono susseguite per capire se si potesse correre come da programmi. Nella prima, tenutasi ieri sera alle 22 locali, alla presenza del presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, del numero uno della Fia, Ben Sulayem, dei rappresentanti dei dieci team e dei venti piloti con gli organizzatori, le autorità saudite e l’intelligence hanno fornito rassicurazioni in merito al rafforzamento di tutte le misure preventive utili per assicurare l’incolumità di spettatori e addetti ai lavori della F1, media inclusi. Così F1, Fia e i team hanno annunciato che il Gran Premio si sarebbe tenuto.
“Al termine della riunione, i piloti però hanno di fatto indetto un meeting solo dell’associazione piloti (Gpda) presieduto da George Russell come presidente straordinario, in sostituzione di Sebastian Vettel, assente a causa della sua positività al Covid. La riunione dei piloti è durata oltre tre ore e mezzo di fatto concludendosi intorno alle 2.30 locali, la mezzanotte e mezza in Italia. Nel corso della riunione è stato richiesto un nuovo confronto con Domenicali e Ross Brawn, manager F1. Questo confronto si era reso necessario per esprimere la volontà emersa da parte di almeno cinque piloti di non correre. I piloti in questione erano Hamilton, Russell, Alonso, Gasly e Stroll che avrebbero cercato una effettiva rassicurazione in merito al fatto che esistessero le condizioni di sicurezza per poter disputare regolarmente l’evento, e che questo di fatto non potesse costituire, invece, una plausibile cassa di risonanza per gli Huthi, i combattenti yemeniti che avevano rivendicato l’attacco di venerdì pomeriggio. All’ 1.30 circa i team principal si sono ritrovati nuovamente faccia a faccia con i piloti, in un confronto durato mezzora, al termine del quale i manager delle scuderie hanno aggiornato nuovamente Stefano Domenicali e il presidente Sulayem. I piloti hanno sciolto le loro riserve solo alle 2.30 locali, sottoscrivendo un documento che li vedeva concordi nel proseguire l’evento. A quel punto è stata sciolta la riunione e Russell ha ufficialmente informato della decisione Ben Sulayem e Stefano Domenicali. Più tardi la F1 e la Fia hanno prodotto il comunicato ufficiale diffuso alle 10 del mattino ora italiana”.