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Mancini si affida a Joao Pedro e il Dio del calcio punisce l’Italia (è peggio della Svezia)

Non un tiro nello specchio della porta in 95 minuti. Mancini in totale confusione, anche lui si impicca a Insigne. Siamo fuori dai Mondiali. Gravina dovrebbe riflettere

Mancini si affida a Joao Pedro e il Dio del calcio punisce l’Italia (è peggio della Svezia)
Db Firenze 02/09/2021 - qualificazioni Mondiali Qatar 2022 / Italia-Bulgaria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Ci sono regole da non infrangere. Chi segue il pallone da una vita, parla in maniera convinta di un Dio del calcio. Non puoi commettere errori così grossolani. Non puoi sfidare l’abc calcistico. E se in un Paese come l’Italia, per carità in crisi di qualità e talenti, la Nazionale finisce per affidarsi a Joao Pedro, è giusto che ai Mondiali non ci vai.

La sconfitta in casa con la Nord Macedonia è peggio della Corea o, meglio, delle due Coree. Ed è peggio della Svezia di Ventura. Quella era una Nazionale allo sbando. Questa è la Nazionale campione d’Europa.

Mancini, come capita a tanti allenatori, è entrato in confusione. Si può vivere la confusione da Icaro – si pecca per presunzione – o quella da Ventura (non ci capisci più niente). A Mancini è successo così, non ci ha capito più granché. Si è incaponito. Ha mandato in campo un’Italia incapace di impegnare almeno una volta il portiere nord macedone. Immobile si è battuto ma serviva un ariete e lui ha invece mandato in tribuna sia Scamacca (con l’alibi del risentimento muscolare) sia Belotti (senza alibi). Con Zaniolo in tribuna mentre Joao Pedro in panchina e Politano in panchina e ha rischiato persino di giocare.

Anche Mancini si è impiccato calcisticamente a Insigne. È incomprensibile il magnetismo che questo calciatore esercita sugli allenatori. Alla fine si sono salvati solo Verratti e Berardi. Il principale responsabile resta Mancini.

Il gol è arrivato al 92esimo. L’Italia ha perso 1-0. Non ha fatto un tiro nello specchio della porta (tranne quello di Berardi su regalo difensivo della nord Macedonia), nonostante il dominio territoriale. Ma dominare contro la Nord Macedonia è il minimo. Il calcio italiano avrebbe di che riflettere. A cominciare da Gravina.

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