Il professor Carvalhaes, un pioniere della psicologia nello sport. Nella sua biografia Pelè ricorda: «Disse che mi mancava lo spirito combattivo necessario»
Oggi Pelé è morto, tanti gli aneddoti su di lui. Uno lo abbiamo pubblicato qualche mese fa.
Non ha reso un servigio alla psicologia. Il professor João Carvalhaes è stato un pioniere nello sport. Lo psicologo infatti ha introdotto i laboratori di psicologia nel football sudamericano quasi 30 anni prima che il concetto fosse adottato in Europa. Fu lui a sconsigliare ad un giovanissimo Pelè di giocare nella Coppa del Mondo in Svezia nell’estate del 1958. Il suo consiglio restò inascoltato, scrive la BBC, ma di lui e dei suoi metodi si ricorda molto bene il campione brasiliano: “O erano in anticipo sui tempi per il calcio o semplicemente strani, o forse entrambi”.
Nella sua autobiografia racconta
“Come parte dei nostri preparativi, lo psicologo della squadra, il professor João Carvalhaes, ha condotto dei test su tutti i giocatori. Abbiamo dovuto disegnare schizzi di persone e rispondere alle domande per aiutare João a valutare se dovessimo essere scelti o meno. Riguardo a me ha concluso che non dovevo essere selezionato: ‘Pelé è ovviamente infantile. Gli manca lo spirito combattivo necessario.’ Ha anche sconsigliato Garrincha, che non è stato considerato abbastanza responsabile”
Carvalhaes arrivò a collaborare con la Nazionale dopo che questa aveva vissuto un brutto periodo, un po’ come la Nazionale italiana di oggi, con i Mondiali del 1950 e del 1954. Carvalhaes è entrato a far parte del San Paolo nel 1957, con un lavoro di formazione come arbitri per la federazione calcistica della città. L’interesse del club è stato stuzzicato dal laboratorio di psicologia da lui fondato, che non si sarebbe visto in Europa fino alla “Mind Room” dell’AC Milan alla fine degli anni ’80.
Il laboratorio prevedeva 10 test che esaminavano le funzioni cognitive come la visione stereoscopica (percezione della profondità). Carvalhaes ha utilizzato i test per evidenziare le abilità che gli arbitri in formazione avevano bisogno di affinare prima di qualificarsi per arbitrare partite professionistiche.
Nel 1958 approdò in Nazionale. Ma i suoi test prima del Mondiale subirono qualche sabotaggio. I risultati infatti, secondo lui, vennero sottratti dalla sua borsa e resti pubblici dai media, cosa che lo disturbò enormemente essendo abituato a lavorare in sordina.
La fuga di notizie suggerì che il fuoriclasse Garrincha, i cui risultati dei test erano scarsi, non doveva prendere parte alla Coppa del Mondo. Ma la tempesta durò poco, dal momento che Garrincha venne convocato in nazionale e le discussioni si spensero.
Morto nel 1976 Carvalhaes è stato in grado di introdurre nuove idee come sessioni di consulenza individuale per i giocatori, per integrare i test cognitivi per i quali era famoso.