A Radio Punto Nuovo: «Vedendo da fuori mi è sembrata esserci una pressione eccessiva di alcuni giocatori, data da un eccesso di aspettativa»
A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Stefano Tirelli, mental coach:
“Nella testa di un calciatore c’è un’attivazione a livello emotivo che è un’eccitazione neurofisiologica. Vuol dire che quando dobbiamo realizzare una prestazione importante questo livello di eccitazione può essere ottimale o l’esatto opposto. A volte ci sono due estremi, ovvero la non attivazione e uno arriva molle, quasi spensierato, oppure un eccesso, quando ci sono troppe aspettative, pressione e la stessa dinamica porta una riduzione della performance atletica e della prestazione.
Ci sono anche dei valori positivi da rimarcare: le sconfitte con Milan e Inter non sono devastanti nel risultato, c’è stata di fronte una squadra meglio preparata mentalmente o più abituata. Giocare in uno stadio così bello come quello del Maradona è impressionante, però c’è anche chi subisce troppo la pressione. Qui parliamo di mental training, c’è bisogno di allenare la mente. Non sono dentro al Napoli, ma lì ci sarebbe da lavorare in questo senso. Vedendo da fuori mi è sembrata esserci una pressione eccessiva di alcuni giocatori, data da un eccesso di aspettativa. Ci sono diversi caratteri in una squadra, ci sono persone che hanno la capacità di affrontare le partite in una determinata maniera. Lì bisogna lavorare, sui soggetti, sugli individui, portando un certo tipo di lavoro soggettivo. A livello emotivo, cognitivo i messaggi vengono recepiti in modo diverso perché ognuno ha una propria emotività. Ci sono persone più analitiche e razionali, altre più emotive. Pirlo aveva la capacità di avere una grande calma che lo contraddistingueva, ad esempio.
Due giorni di pausa? Dal mio punto di vista, dalla mia esperienza in Premier League dove la pressione è inferiore e non si faceva neanche il ritiro prepartita, è una questione di abitudine. Bisognerebbe abituare i giocatori alla pressione che il calcio italiano esercita. Noi siamo molto più emotivi e passionali rispetto agli inglesi. Talvolta, però, decantare prima di un match potrebbe essere anche funzionale. Alla fine il Napoli ha perso 0-1, non c’è stata una disfatta. Il Milan ha giocato meglio, oggettivamente, e vanno dati i meriti ai vincitori. Sono più sull’equilibrio delle cose, senza essere assolutista su uno o un altro lato”.