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Ha vinto lo schema Maldini: giovani forti e due fuoriclasse anziani. L’ha vinta Giroud

È finita come il 1° maggio ma fa decisamente meno male. Il Napoli non ha mai dato l’impressione di poter vincerla, ora Napoli non faccia drammi

Ha vinto lo schema Maldini: giovani forti e due fuoriclasse anziani. L’ha vinta Giroud
Db Napoli 06/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Olivier Giroud

Ha vinto lo schema Maldini. Ha vinto lo schema alla base della costruzione di questo Milan: tanti giovani di sicuro futuro e ottimo presente, più due signori che possiamo definire fuoriclasse anche se vecchietti: il quarantenne Ibra e il 35enne Giroud. Zlatan è  rimasto in panchina e allora ci ha pensato il francese a fare la differenza. Non sei Giroud per caso. Tocchi quindici palloni nel primo tempo, fai ammonire Koulibaly e a inizio secondo tempo, alla prima punizione utile dai trenta metri, sai dove piazzarti in area, e metti il piedino sul rasoterra di Calabria. È il minuto 49. È il gol che cambia verso al campionato. Si batte il petto Giroud che segna nella porta dove il primo maggio 1988 Virdis e Van Basten cambiarono la storia, non solo quella del campionato.

Il Milan ha giocato bene. È una squadra quadrata. Ha meritato nel senso che ha tenuto bene il campo, ha approfittato dell’unica occasione avuta e poi ha difeso il gol senza soffrire più di tanto. Queste partite si vincono anche e soprattutto così. La differenza la fa la rosa che si coglie, c’è poco da fare. Ha avuto ragione Pioli, lo aveva detto che prima o poi avrebbe battuto Spalletti. E comunque dopo il gol, il Milan ha legittimato il successo.

Ora, per quel che riguarda il Napoli e Napoli, la speranza è che non si facciano drammi, né si cominci a sparare a casaccio, a istituire processi. Il campionato non è ancora finito, peraltro. Ma non è questo il punto. È che questa squadra va applaudita per quel che ha fatto fin a oggi. Il Napoli ha giocato una partita così così, non è sembrato mai – tranne i primi dieci minuti – in grado di poter vincere. E qualcosa significa.

Dopo il gol, c’è stata poca reazione, va detto. Spalletti ha provato a cambiare gli esterni. Fuori Insigne e Politano, eufemisticamente poco brillanti, e dentro Ounas ed Elmas. Il pubblico di Napoli ha fischiato Insigne ma francamente li archiviamo come fischi di routine, per forza dell’abitudine, privi della benché minima cultura sportiva. Pioli ha risposto con Rebic al posto di Giroud e Krunic per Tonali. Poi, Mertens per Fabian. Di fatto il Napoli non ha creato alcun pericolo. Il Milan, invece, sì e avrebbe potuto raddoppiare.

Riavvolgendo il nastro, è stata partita vera tra due squadre vere. Almeno in Italia.

L’inizio è stato a ritmi alti, altissimi. Non da Serie A. Pioli la partita l’ha impostata in modo intelligente. Deve togliere aria a Fabian e Lobotka e ha deciso di sacrificare i polmoni di Kessie (sullo spagnolo) e Bennacer (sullo slovacco). Anche se poi i due si sono alternati. L’ultimo incrocio, ma di diversa natura, è stato Tonali Zielinski che di fatto si sono annullati a vicenda. Pioli sapeva che il Napoli non doveva giocare palloni puliti in costruzione, altrimenti sarebbero stati dolori.

Orsato (ottimo) ha optato da subito per un arbitraggio all’inglese che Pioli ha mostrato di non gradire: ammonito. All’inglese, ma senza manate né gomitate. Sono fischiati soltanto i falli, non i picci.

L’inizio è stato del Napoli, dieci minuti vertiginosi. Gli unici del match. Ma è mancato sempre qualcosa, che fosse l’ultimo passaggio, il controllo.

Osimhen è parso in giornata, sgommava. Dall’altra parte c’era Leao ad accelerare. Ha toccato anche più palloni, a fine primo tempo sono stati 16 a 24. Il portoghese ha messo i brividi, anche in chiave Nazionale. Se n’è andato una volta a sinistra e un’altra a destra con un dribbling a chiave di violino.

Al 37esimo il Napoli aveva già i due centrali ammoniti: Koulibay per un’entrata in ritardo su Giroud e Rrahmani per un fallo tattico su Theo Hernandez lanciato a metà campo.

Lo zero a zero a fine primo tempo era l’unico risultato possibile. Poi, la ripresa è cominciata con Giroud e il Milan non ha rubato niente.

Bisogna dire che è proprio da pugno nello stomaco ascoltare cori di guerra ora che la guerra la vediamo veramente con immagini che chissà quando dimenticheremo.

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