Galli: «Meret è tecnicamente il portiere più forte in Italia, ma acquisterà personalità solo se sarà titolare»

Alla Gazzetta: «Allora non potrà più nascondersi dietro al fatto che c’è un altro con cui dividersi il posto. Deve farsi sentire a partire da quando il Napoli attacca»

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Db Barcellona (Spagna) 17/02/2022 - Europa League / Barcellona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Alex Meret

Nel giorno di Napoli-Milan, la Gazzetta dello Sport intervista Giovanni Galli, ex portiere di entrambe le squadre.

«Il Napoli mi intriga molto e poi hanno una batteria di attaccanti che non hanno né Milan né Inter. All’inizio dell’anno avrei detto che il Milan poteva arrivare tra le prime quattro, non certamente vincere il campionato, ma oggi è lì, e allora a 10 domeniche dalla fine: perché non sperarci? Probabilmente non avrà la rosa più attrezzata ma a fare la differenza è la dedizione dei giocatori, il grande lavoro di Pioli, figura spirituale».

Su Maignan:

«All’inizio dissi che aveva una grande struttura fisica e grande personalità, e che forse la pecca era la tecnica, infatti ancora oggi le sue parate stilisticamente non sono da tramandare ai posteri, però questo non vuol dire che si perda di efficacia».

Su Meret:

«Meret è tecnicamente il portiere più forte che abbiamo in Italia ma serve anche la presenza, la personalità, serve trasmettere certezze e sicurezze, probabilmente deve fare quest’ultimo passo. Potrà farlo solo quando gli verrà data definitivamente la maglia da titolare, perché in quel momento non potrà più nascondersi dietro al fatto che c’è un altro portiere o c’è un’alternativa. Potrebbe diventare il portiere della Nazionale, mettendo anche Donnarumma in panchina, ma lo deve volere. Quando anche il Napoli attacca, io lo devo vedere Meret in porta. Non lo devo vedere solo quando vanno al tiro gli avversari. Si deve far sentire, deve parlare con i compagni, li deve tenere svegli e attenti. Si inizia a difendere quando si attacca. Deve essere quasi come l’allenatore dalla panchina, lo deve fare dalla porta. I compagni lo i devono sentire, devono sapere chi hanno dietro».

Su Mertens:

«Da dieci anni sono sportivamente innamorato di lui, un sublime giocatore che si è calato nella realtà napoletana. Leao e Osimhen sono i giocatori che nel prossimo futuro possono diventare fuoriclasse, ma se devo scegliere qualcuno per qualità scelgo Mertens».

Sullo scudetto:

«Spero che lo vinca uno tra Milan e Napoli».

 

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