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Campoccia: «Speriamo di trovare meccanismi civili per eleggere il presidente di Lega Serie A l’11 marzo»

Il vicepresidente dell’Udinese: «Oggi non abbiamo fatto valutazioni sulle persone. Casini ha dato la sua disponibilità. Speriamo in una larga maggioranza»

Campoccia: «Speriamo di trovare meccanismi civili per eleggere il presidente di Lega Serie A l’11 marzo»

Al termine dell’assemblea di Lega Serie A (che non ha eletto ancora il suo presidente, ma ha rimandato tutto alla prossima settimana), il vicepresidente dell’Udinese, Stefano Campoccia, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Le sue parole sono su Calciomercato.com.

«È stata una giornata interlocutoria. Dobbiamo arrivare a una soluzione ragionata, con una larga maggioranza. È quello che dobbiamo porci come obiettivo politico. La speranza è che al nostro interno si riescano a creare meccanismi oserei dire civili per arrivare ad unum e trovare una soluzione di larga maggioranza che ci profili anche per i prossimi due anni in maniera composta, ragionata, ordinata. Perché abbiamo tante sfide da vincere e non possiamo pareggiare».

Campoccia ha detto di non sapere se Bini Smaghi e Masi, che oggi non si sono presentati, abbiano fatto un passo indietro.

«L’Assemblea in questo momento ha fatto ragionamenti di processo e quindi sulle persone non abbiamo fatto alcuna valutazione. Aspettiamo che la prossima settimana si compongano delle posizioni per arrivare a una larga maggioranza. L’11 marzo dovrebbe essere la volta buona, anche perché poi ci si avvicina al termine del 24 e sarebbe il colmo se facessimo filotto».

Su Casini:

«Diciamo che ha dato la disponibilità che aveva promesso. Gli avevano dato un contesto di presentazione con altre possibili candidature. In qualche maniera è stata una presentazione di educazione istituzionale. Ha detto che sarebbe venuto e lo ha fatto, non c’erano gli altri quindi su questo l’11 vedremo il da farsi. Avremo mercoledì un’intermedia importante, discuteremo di aspetti commerciali».

Il momento è delicato:

«Ci vuole compattezza e maturità, soprattutto consapevolezza che il calcio sta soffrendo per il Covid, che questa guerra certamente non aiuterà a guardare con positività a breve termine l’economia. Noi siamo una parte del Paese che vive in un’economia che doveva e deve rilanciarsi. Dobbiamo pensare sempre più che abbiamo un ruolo sociale che impone di dare l’esempio».

Infine, gli è stato chiesto se in assemblea si fosse parlato anche di Superlega e lui, ridendo, ha risposto:

«Non ne abbiamo parlato per fortuna. Mi sembra che la griglia sia piena di carne e rischiamo di bruciare».

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