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Sconcerti: «Osimhen è un attaccante straordinario, un po’ scombinato come Cerezo»

A Tmw Radio. «Napoli l’anti-Inter sin dall’inizio. Una difesa così con Rrahmani e Juan Jesus non se l’aspettava nessuno: c’è un gruppo e un allenatore che sa gestirlo»

Sconcerti: «Osimhen è un attaccante straordinario, un po’ scombinato come Cerezo»

A Tmw Radio, a Maracanà, è intervenuto il noto giornalista Mario Sconcerti che ha fatto il punto sulle evoluzioni più recenti del campionato. Sconcerti ha analizzato anche il buon momento del Napoli di Spalletti, reduce da quattro vittorie consecutive.

Il Napoli è sempre stato l’anti-Inter, fin dall’inizio. Non dimentichiamo quanto ha fatto bene all’inizio nell’anno, ricordiamoci come ha perso punti, senza sei titolari su dieci. Adesso ne mancano sempre di meno, due. Di Anguissa s’è sentita meno la mancanza perché è cresciuto molto Lobotka. Ma anche una difesa del genere con Rrahmani e Juan Jesus, che era stato praticamente cacciato da Roma e che ha sostituito egregiamente Koulibaly, non se l’aspettava nessuno: vuol dire che c’è un gruppo e un allenatore che sa gestire questo gruppo. E poi hanno un centravanti straordinario, un po’ scombinato come tutti quelli che hanno quel tipo di movenze, si equilibra nel disordine, come Cerezo. Osimhen quando parte non lo prendi, si dice che sia adattissimo al contropiede. In realtà anche in area la palla la prende lui, anche di testa va più su degli altri, è proprio di gomma. Tant’è vero che si infortuna allo zigomo, sotto l’occhio, perché prende la testata di Skriniar.

Su Spalletti.

È sempre stato bravo. Non ricordo un campionato veramente sbagliato da Spalletti. Ha fatto il miglior risultato dell’Inter negli ultimi dieci anni quando è arrivato, l’ha riportata in Champions con una squadra completamente diversa da quella che poi ha vinto il campionato. È un allenatore da 25 anni sulla cresta dell’onda, uno dei tecnici più affidabili. Una città come Napoli o l’accetti o ti difendi. Se l’accetti vivi benissimo e fai una vita sopra le righe, nella gioia. Oppure ti difendi da questa gioia di vivere perché non è il tuo modo di essere e allora funzioni da equilibratore anche per tutti gli altri. Lui è un toscano di campagna, discretamente solitario. Imprevedibile. Non è un caso che gli allenatori toscani abbiano così successo a Napoli. 

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