Il Genoa di Blessin ha giocato una partita accorta e intensa e viene fuori con un punto dall’Olimpico. Si discuterà parecchio delle scelte di Abisso
Nicolò Zaniolo s’è inventato un gol straordinario al novantunesimo, sbloccando una partita – quella tra Roma e Genoa – noiosa, ferma sullo zero e a zero. Il ventidue, dopo una settimana in cui s’è tanto parlato di lui in chiave mercato, ha fatto letteralmente impazzire lo stadio Olimpico con un tiro incrociato dal limite dell’area.
L’arbitro Abisso, però, richiamato dal Var, ha annullato la rete per un precedente pestone di Abraham ai danni di Vasquez, centrale messicano del Genoa. Il contatto c’è, a Dazn s’è detto che in base al metro tenuto dall’arbitro per tutta la partita fosse eccessivo fischiarlo. Sta di fatto che il gol è stato annullato. E che negli sviluppi dell’azione immediatamente successiva all’episodio, Zaniolo è stato espulso dopo aver detto qualcosa all’arbitro. Alla fine della partita, l’attaccante della Roma era incontenibile. Mourinho ha provato a calmarlo ma c’era grande nervosismo.
Fino ai concitati minuti di recupero era stato un pomeriggio tutt’altro che entusiasmante quello dell’Olimpico di Roma. Il Genoa di Blessin ha confermato l’intensità messa in mostra già nella partita contro l’Udinese. Ha giocato una partita attenta, coscienziosa. Anche quando è rimasto in dieci per l’espulsione di Ostigard. Non ha concesso granché ai giallorossi di Mourinho, in netta difficoltà. Il muro era stato sfondato solo dalla giocata del campione. Nel primo tempo i rossoblu avevano perfino fatto vedere qualcosina di interessante dal punto di vista offensivo, nonostante il digiuno persistente in zona gol.
Il pareggio, tutto sommato, non è un risultato bugiardo; dopo il gol annullato a Zaniolo e l’esultanza liberatoria della Roma e dello stadio, però, per i giallorossi resta un risultato difficile da accettare.
