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Il Chelsea diventa campione del mondo su rigore (non ha tirato Jorginho, è rimasto in panchina)

Battuto il Palmeiras ai supplementari. Decisivo il Var. Ha segnato Havertz, il punteggio era sull’1-1. Il Chelsea di Tuchel ha vinto tutto

Il Chelsea diventa campione del mondo su rigore (non ha tirato Jorginho, è rimasto in panchina)
Mg Londra (Inghilterra) 23/11/2021 - Champions League / Chelsea-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jorginho-Antonio Rudiger

Il Chelsea supera il Palmeiras per 2-1 ai supplementari (con gol vittoria realizzato da Havertz su rigore al 12esimo minuto del secondo tempo addizionale) e si laurea, per la prima volta nella sua storia, campione del mondo, confermando in questo modo la recente supremazia nel torneo delle squadre del Vecchio Continente su quelle sudamericane; dal 2005 in poi, ovvero da quando la vecchia Coppa Intercontinentale ha ceduto il posto al Mondiale per Club, su diciassette edizioni disputate le squadre europee hanno vinto il trofeo in ben quattordici occasioni (di cui nove, dal 2012 ad oggi, consecutive) contro le appena tre delle squadre della Conmebol (cui va ad aggiungersi quella ottenuta dal Corinthians nel 2000, in quella che è da considerarsi un’edizione “pilota” dell’attuale manifestazione iridata…) che, come visto, non vincono il trofeo da oltre nove anni (è dal dicembre 2012, ossia da quando lo stesso Corinthians si aggiudicò il titolo iridato proprio ai danni del Chelsea, che una squadra dell’America Latina non sale sul tetto del mondo). Naturalmente questo dominio delle squadre europee sulle sudamericane trova fondamento soprattutto nell’enorme divario economico (e, di conseguenza, tecnico) tra i vari organici: basti pensare, ad esempio, che secondo le stime del noto portale tedesco Transfermarkt la rosa del Chelsea è la quarta al mondo con un ipotetico valore complessivo di ben 883 milioni di euro, contro i soli 180,10 del Palmeiras, che in questa speciale classica occupa la 59.esima posizione. Nonostante ciò, come visto, la gara è stata risolta soltanto ai tempi supplementari, con buona pace di chi alla vigilia ipotizzava che gli uomini di Tuchel avessero avuto vita facile contro i meno quotati brasiliani.

L’incontro, che è stato preceduto dalla finale per il terzo posto e il quarto posto tra gli egiziani dell’Al-Ahly (eliminati in semifinale dal Palmeiras) e i sauditi dell’Al-Hilal (estromessi dal Chelsea) conclusasi con la netta vittoria dei primi per 4-0 (con i sauditi che hanno giocato oltre un’ora in doppia inferiorità numerica…), ha visto gli inglesi passare in vantaggio dopo nove minuti del secondo tempo con un colpo di testa di Lukaku per poi essere raggiunti, dieci minuti più tardi, sul pari da un rigore concesso con l’ausilio VAR per un tocco di mano di Thiago Silva e magistralmente realizzato dal sinistro di Raphael Veiga. Terminati i tempi regolamentari sul punteggio di 1-1 la gara si è protratta ai supplementari e anche il primo dei due tempi addizionali si è concluso sul medesimo risultato; dopo circa sette minuti del secondo tempo supplementare i calciatori del Chelsea hanno protestato per un tocco di mano di Luan in area e, alcuni minuti più tardi, l’arbitro è andato a controllare al monitor e ha decretato la massima punizione che è stata successivamente realizzata da Havertz, regalando così ai blues la vittoria.

Piccola nota statistica: da quando il tecnico portoghese Abel Ferreira siede sulla panchina del Palmeiras (novembre 2020) la squadra di San Paolo ha vinto due finali di Copa Libertadores entrambe ai tempi supplementari e ha perso, sempre ai supplementari, quella del Mondiale per Club; inoltre ha vinto una Copa do Brasil mentre ha perso la Recopa Sudamericana e la Supercoppa del Brasile 2021, ai calci di rigore. Chissà, a questo punto, cosa accadrà il prossimo 3 marzo, quando i ragazzi di Ferreira saranno chiamati a disputare la settima finale (quella di Recopa Sudamericana) in poco più di sedici mesi.

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