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Egonu: «La Biles non ha insegnato nulla: non vale più il si vince o si perde. Ora è si vince o si massacra»

Alla Stampa: «Veniamo considerate macchine, va bene solo finché sei superdonna. Se cadi, hai sbagliato atteggiamento o non ci hai messo abbastanza»

Egonu: «La Biles non ha insegnato nulla: non vale più il si vince o si perde. Ora è si vince o si massacra»
Tokyo (Giappone) 02/08/2021 - Pallavolo / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Paola Egonu

La Stampa intervista la campionessa di volley Paola Egonu. Torna sulle accuse alla Nazionale femminile quando fu eliminata ai quarti, alle Olimpiadi di Tokyo. Alle ragazze della pallavolo fu imputato di essere state distratte dai social. Ad una squadra maschile lo avrebbero detto?

«Non esiste, non lo farebbero mai perché lo sport femminile è ancora poco considerato. Valgono i risultati, certo, ma l’approccio è pieno di pregiudizi e di stereotipi. Prendete il campionato di volley in Italia, nella mia squadra, Conegliano, credo che oggi ci sia più gioco che nella maggioranza delle partite maschili dove tirano forte e basta».

Le giocatrici di volley sono ancora considerate miss?

«Meno, si migliora. Lentamente. Anche se l’idea di quella alta, con le misure ideali resiste, come se una squadra si facesse con il casting».

Lei non ha mai ricevuto commenti fastidiosi sul suo fisico ma è stata spettatrice di comportamenti pessimi.

«Club Italia, da ragazzine, non ricordo l’età, minorenni e uno dello staff dice a una compagna: “Non ci respiri in quella maglietta, sembri un salsicciotto”. Mi è rimasto impresso, con una frase così fai dei danni».

Torna sulle parole di Simone Biles a Tokyo: non hanno insegnato nulla.

«Veniamo considerate macchine, va bene solo fino a che sei superdonna. Se cadi, per forza hai sbagliato atteggiamento o non ci hai messo abbastanza o hai pensato ai fatti tuoi. Invece per realizzare quando fare un passo indietro per il rispetto del proprio corpo ci vuole tanto coraggio».

E aggiunge:

«Nello sport non è più si vince o si perde. È si vince o si massacra, come hanno fatto con noi alle ultime Olimpiadi. Con il manganello. Poi abbiamo vinto gli Europei e tutti fieri di noi. Eh no, con me non funziona così».

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