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Kazuyoshi Miura, l’ex Genoa che a 55 anni gioca ancora a calcio. Altro che Ibra, è lui il vero Benjamin Button

Fu il primo giapponese a giocare in Brasile e nella Serie A. Il Genoa lo acquistò per facciata: 20 presenze e 1 gol e una craniata di Baresi gli fu fatale

Kazuyoshi Miura, l’ex Genoa che a 55 anni gioca ancora a calcio. Altro che Ibra, è lui il vero Benjamin Button

Su Il Giornale la storia di Kazuyoshi Miura, ex attaccante del Genoa: il 26 febbraio compirà 55 anni ma ha appena firmato un contratto per giocare ancora a calcio in Giappone. Altro che Ibra, è Kazu il Benjamin Button per eccellenza. Per continuare le sue imprese calcistiche ha scelto, pochi giorni fa, il Suzuka Point Getters, club nella Prefettura di Mie, quarta divisione, allenato dal fratello Yasutoshi. Per Kazu sarà la trentasettesima stagione calcistica consecutiva, quella del Suzuka sarà la diciassettesima maglia indossata in giro per il mondo.

Fino a qualche giorno fa militava nello Yokohama, ma ha rifiutato tutti i contratti di rinnovo offertigli dal club. Secondo quanto racconta la stampa giapponese, scrive Il Giornale, c’erano almeno 8 club che aspettavano la sua firma. Ha scelto il club allenato dal fratello.

Kazu è nato a Shizuoka. Suo padre, Naya Nobou, era un affiliato alla famigerata yakuza. Kazu lasciò il Giappone a 15 anni, proprio insieme al fratello, e cambiò anche cognome per non pagare le conseguenze di quello del padre: scelse Miura, il compagno della madre. Partì per il Brasile, per firmare per il Clube Atletico Juventus: fu il primo giapponese a giocare nello stato di San Paolo. E fu anche il primo giapponese a giocare in serie A, nel Genoa, nel 1994.

“Il suo viaggio da noi si è interrotto un pomeriggio contro il Milan di Franco Baresi, una craniata con frattura al volto che gli ha chiuso il soggiorno dopo 20 presenze e un solo gol ma nel derby contro la Samp”.

Quello al Genoa fu un ingaggio di facciata: la JLeague aveva bisogno di visibilità e di crescere, Miura era sponsorizzato dalla sua Lega e si dice che al Genoa andasse un bonus per ogni presenza in campionato, racconta Il Giornale.

Kazu ancora non valuta l’idea del ritiro:

«Non so per quanto tempo ancora continuerò a giocare al calcio, in fondo il mio ritiro potrebbe arrivare domani
o fra due o tre anni. Eppure la mia passione non è cambiata, continuo a divertirmi anche se non sono più così giovane e fisicamente faccio fatica, ma la felicità che provo quando la mia squadra vince o riesco a giocare bene è sempre impagabile, come quando ero un bambino».

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