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Infantino: «Anche gli Europei potrebbero avere luogo ogni due anni»

A Radio anch’io Sport: «Il tempo effettivo? Va studiato, non è possibile che su 90 minuti le gare durino 40. La regola del fuorigioco va cambiata»

Infantino: «Anche gli Europei potrebbero avere luogo ogni due anni»
Db Bari 01/09/2016 - amichevole / Italia-Francia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio anch’io Sport.

«Il Mondiale biennale non è una richiesta della Fifa, è stato richiesto dal Congresso lo studio di fattibilità, votato a favore dall’88% dei paesi Fifa. Abbiamo fatto uno studio molto serio che fa vedere che dal punto di vista sportivo funzionerebbe, ci sarebbero meno partite di Nazionali ma più gare con un impatto significativo. Molti Paesi al mondo non hanno la fortuna di giocare il Mondiale, solo 32. Oggi ci sono più di 200 paesi. L’impatto economico è ovviamente positivo per tutti. Ci guadagnerebbero tutti. Ma soprattutto è a protezione dei campionati nazionali con meno soste, e anche per i calciatori visto che dopo il Mondiale ci sarebbe una pausa per riposare».

Infantino spiega:

«Lo sviluppo del calcio a livello mondiale è la cosa più importante, è chiaro che in Europa sono contrari. Nel resto del mondo non è così. Gli Europei? Potrebbero aver luogo ogni due anni anche gli Europei».

E ancora sul Mondiale i Qatar:

«In Qatar senza Mondiale non ci sarebbero stati progressi sociali. Sono stati progressi enormi sul piano umanitario. Portiamo il mondo in Qatar, per far vedere che in Medio Oriente mettiamo in atto cambiamenti che in Europa hanno avuto bisogno di decine di anni».

Infantino continua:

«Sono contento di aver messo sul tavolo il discorso delle nazionali. Ci prederemo il tempo che ci vuole per discutere del calendario internazionale. Si è parlato troppo di club. L’importante è che non sia un gruppo ristretto a decidere delle sorti del calcio».

Su tempo effettivo e Var.

«Il tempo effettivo va studiato. Non ho taboo. Appena c’è un piccolo fallo, se la squadra vince, il giocatore resta per terra come se l’avesse colpito un fulmine, cosa che per esempio non succede nel calcio femminile. Non è possibile che su 90 minuti le gare durino 40 minuti. Non so se è quella la soluzione. Ma io ero contrario anche alla Var all’inizio. Studiamo e capiamo. La regola del fuorigioco per esempio va cambiata dando più vantaggio agli attaccanti. Dobbiamo riuscire a trasmettere l’emozione del calcio ai ragazzi. Oggi il nemico sono le attività che i giovani fanno al di fuori del calcio. Dobbiamo essere innovativi con competizioni e regole, senza distruggerlo. Utilizzando per esempio la Var col buonsenso, con aspetto umano e emotivo. Dobbiamo invogliare i bambini a mettere da parte i telefoni e andare in strada a giocare».

 

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