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53 tiri, zero gol. Sono i numeri i principali critici di Insigne (che qui sembra intoccabile)

Veniva criticato persino Maradona, cosa che oggi sembra lesa maestà. Eppure la realtà è sotto gli occhi di tutti, basta guardarla

53 tiri, zero gol. Sono i numeri i principali critici di Insigne (che qui sembra intoccabile)
Napoli 23/05/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne

Caro Napolista, ieri mi sono imbattuto in un pezzo del direttore dal titolo “Tranne rari sprazzi, è tornato l’Insigne irritante”.

Che coraggio, ho pensato. Ebbene sì. La prima associazione che ho fatto è con questa forza d’animo. Coraggio. Perché serve questo, oggi, per esporsi ad una critica nei confronti di Lorenzo Insigne. Incredibile, vero? Avere coraggio nel muovere una critica ad un calciatore! Ma dove siamo arrivati?

Diego Armando Maradona, nelle sue domeniche negative, fu criticato dalla stampa. Perché anche il miglior calciatore di tutti i tempi poteva – e doveva – essere sottoposto a critiche. Diego Armando Maradona, capite? Se siete più giovani, c’è sempre Leo Messi. Criticato in patria perché non è riuscito (ancora) a trascinare la sua Argentina sul tetto del mondo. Gli dicono che non ha carattere per trascinare da solo una squadra. Mai sentito la frase “Ha vinto col Barcellona, e grazie, aveva quella squadra”? Criticato, Leo Messi. Ma va. E parliamo di uno dei calciatori più forti della storia del calcio. Non del “più forte calciatore italiano”. C’è una bella differenza, no?

Coraggio, dicevamo. Provate a muovere una critica nei confronti di Insigne su uno dei vostri profili social. Sarete subito assaliti da una rete di fanatici, per i quali non capite un c***o (commento più lieve). O sarete servi del Pappone: poco importa se avete criticato De Laurentiis nel post precedente. Lo shitstorm vive al presente, non conosce la storia. Per lo più, le secchiate marroni vi arriveranno da profili fake, nomi improponibili, nickname con numeri infiniti, senza foto o con foto di galassie, alberi in fiore o Insigne che alza la Coppa Italia. Povero Lorenzo, magari qualcuno un giorno gli dirà che questi profili rischiano di ledere la sua immagine.

C’è un aspetto che ritengo possa aver confuso l’immaginario collettivo: la narrazione del nemo profeta in patria. Nessuno dice che lavorare (a 4,5 milioni di euro bonus esclusi) nella propria città sia facile. Ci sono migliaia di lavoratori napoletani che lo sanno bene. Ed è capitato anche che Lorenzo sia stato criticato più del necessario. Ma parliamo dell’epoca di Benitez. È trascorso quasi un decennio, dai. Se Insigne gioca male, gioca male. Non è che viene sottoposto a critiche perché è napoletano. Viene criticato, come Fabian o come Osimhen, come Lobotka o Meret, Zielinski e gli altri.

Insigne vive anche con un’etichetta (non è questa la sede per verificarne l’autenticità), menzionata poco fa: quella del “miglior calciatore italiano”. E, dal miglior calciatore italiano, ci si aspetta che possa fare la differenza. Se non ogni domenica, con una certa continuità. I numeri non sono papponisti e non remano contro. Sono numeri. Freddi. Gelidi. Con 53 tiri, Insigne è al secondo posto nella classifica dei tiri in totale in Serie A. Zero goal, contrariamente ad Immobile (10), Dybala (4). Berardi ha tirato 49 volte: 6 goal. Lautaro 50: 7 goal. Pellegrini 44: 5 goal. Tutti su azione.

Direttore, condivido anche le virgole di ciò che hai scritto. Ma lascio che arrivi il solito shitstorm a farci capire che, ovviamente, ci sbagliamo.

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