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Non è come sei mesi fa. Non ci sono da fare drammi per questo Napoli-Verona 1-1

La squadra di Spalletti ha giocato una partita attenta e intelligente contro un avversario insidioso. Due pali per gli azzurri. Napoli al momento primo in classifica

Non è come sei mesi fa. Non ci sono da fare drammi per questo Napoli-Verona 1-1
Napoli 07/11//2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

È un pareggio diverso rispetto a quello di sei mesi fa che diede vita a un vero e proprio psicodramma. Il punteggio è lo stesso: Napoli-Verona 1-1. Come allora, è un risultato sostanzialmente giusto. Ma gli azzurri – stasera con la maglia speciale in onore di Maradona – non devono strapparsi le vesti. Si può pareggiare contro un avversario insidioso quale è il Verona di Tudor. Per di più colpendo due pali.

Non vorremmo lasciarci andare a paragoni ingombranti ma anche il Napoli del primo scudetto pareggiò in casa col Verona. È una visione fuori dal mondo quella che impone le vittorie in tutte le partite. Il Napoli fin qui ne ha vinte dieci su dodici. Ed è un ruolino di marcia formidabile. Rimarrà in testa alla classifica a meno che il Milan non vincerà il derby.

Molto discusso l’arbitraggio di Ayroldi, noi pensiamo che magari ci fossero sempre arbitraggi all’inglese come quello di stasera.

Il Napoli, come ormai ci ha abituati con Spalletti, gioca con intelligenza e consapevolezza. La frenesia non abita più qui. Tantomeno l’agitazione. È un altro mondo rispetto a sei mesi fa e alle due precedenti stagioni. Anche stasera il Napoli fornisce una prova di maturità. È sempre nella partita. Anche quando subisce il gol. Prova a vincere, ma sempre con giudizio. Senza scoprirsi più di tanto, per di più in una serata in cui non c’è Koulibaly al centro della difesa.

Il Verona è una bella squadra, ben messa in campo. E lo dimostra anche a Napoli. Caprari e Barak danno molto fastidio. Soprattutto Caprari è molto efficace nel ruolo di regista d’attacco. È un calciatore trasformato. Il gol è una zampata d’autore di Giovanni Simeone – ancora tu – oseremmo dire alla Gerd Müller, anticipa Rrahmani su cross basso di Barak che si beve Mario Rui come all’oratorio. Il Napoli è bravo a reagire e a segnare subito dopo con Di Lorenzo – imperiosi suoi primi trenta minuti – che raccoglie un assist di Fabian e brerianamente uccella Montipò sotto le gambe.

La squadra guadagna progressivamente metri, non smarrisce mai lucidità e, appena può, accelera. Come quando, nel finale di tempo, Politano va via benissimo a Casale, va sul fondo e mette al centro dove Osimhen controlla, si gira e colpisce il palo.

Commoventi le indicazioni di Spalletti riportate da Dazn: “non appoggiate la palla all’indietro” e “non cercate per forza le giocate a due tocchi” quest’ultima rivolta a Elmas al suo ingresso in campo.

Il secondo tempo è una partita a scacchi. Il Napoli prova a vincere, allo stesso tempo – giudiziosamente, come detto – è attento a non scoprirsi. Al 61esimo cominciano i cambi di Spalletti: Lozano per Politano (che ha giocato una buona partita) ed Elmas per Zielinski che dopo l’eccezione polacca è tornati ai suoi livelli stagionali. Stavolta, però, non incidono. Lozano soprattutto fatica ancora, dovrebbe fare la differenza in velocità e in accelerazione. Dovrebbe.

Il finale è nervoso. Ammonito Osimhen. Due espulsi nel Verona: Bessa e Kalinic. Il Napoli si ferma sul palo colpito da Mertens su punizione. Dries entrato al posto di Insigne che non la prende bene ma ci sta.

Un’ultima annotazione. In Curva A è tornata la tifoseria organizzata. Non ci lasciamo andare a facili argomentazioni sulla scaramanzia. Però una cosa ci va di dirla: dalla autoproclamatasi giunta del sapere – la giunta del sindaco Manfredi – non ci aspettiamo che considerino come una delle emergenze della città l’assenza della tifoseria organizzata. Dalla presunta giunta del sapere ci attendiamo la fuoruscita dal populismo e dal folclore. E, se possibile, quantomeno la presa di coscienza dei problemi della città. Non ci azzardiamo a chiederne la risoluzione.

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