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Non c’è emozione, non c’è passione, non c’è pallone. L’Italia non segna nemmeno di corto muso

Cronaca di un lunedì sera a Belfast. Maglie bianche (l’Italia, brutto segno), cielo grigio, notte nera. Persino Adani è misurato in telecronaca

Non c’è emozione, non c’è passione, non c’è pallone. L’Italia non segna nemmeno di corto muso
Db Firenze 02/09/2021 - qualificazioni Mondiali Qatar 2022 / Italia-Bulgaria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Lunedì sera, Belfast. Maglie bianche (l’Italia, brutto segno), cielo grigio, notte nera.

È una partita senza titolo, tanto pe’ cantà. Pe’ fa’ la notte meno amara.

Windsor Park. La trappola.

Sul campo si agitano i fantasmi di Frankenstein, Crudelia Demon, l’Esorcista, Godzilla, la signora Tatcher, Chiellini che non c’è, i due rigori falliti contro la Svizzera.

Partita letteraria. Com’era verde la mia valle dello scrittore britannico Richard Llewellyn. Uguale al Windsor Park. Verde il prato, verde la maglia irlandese.

La Rai invia un telecronista opportuno. Alberto Rimedio. L’Italia deve rimediare.

Belfast, città grifagna. Partita crudele.

Appunti sparsi.

Primo tempo da lacrime e poco sangue.

Pallonate degli irlandesi. È il calcio gaelico. L’Italia palleggia, spagnoleggia, una buffa imitazione.

Nessun tiro in porta.

L’Irlanda è millepiedi.

Chiesa non spacca la partita, anche Lele Adani molto misurato non spacca i marroni. Però, dopo venti minuti, incoraggia: cominciamo a salire col baricentro. Saliamo sul tram che si chiama desiderio. Aggiunge: bisogna avere pazienza, lucidità, concentrazione. Un maestro.

Sul campo non succede nulla.

Il tiro a giro di Insigne è una rosa recapitata al portiere Peacock-Farrell. Chiesa finta e contro-finta in area, tiro, è un garofano per Peacock-Farrell in maglia rosa-shocking.

Voce di Rimedio: bisogna avere testa fredda e cuore caldo. Cercasi frigoriferi e termosifoni.

Sulla fronte di Mancini appare un filo di capelli bianchi, una chiccheria.

Arriva il primo tiro. Chiesa. Salva di piede Peacock-Farrell. Ma è offside. Una soluzione finta.

Ian Baraclough, il ct irlandese, guida la squadra fischiando con le dita tra le labbra, come i montanari del Molise.

Non c’è emozione, non c’è passione, non c’è pallone.

Ripresa. Non si riprende l’Italia.

Insigne, tiro fuori. Un’illusione.

Una maledizione. Saville al tiro, salva Donnarumma, signore in giallo.

L’Irlanda attacca. E a Lucerna, la Svizzera va in vantaggio con Okafar.

E lucean le stelle. E a Lucerna le stelle.

Adani ammonisce: è una partita chiusa.

Mancini ha dimenticato la chiave e tutti gli zzurri non hanno il passepartout.

La Svizzera raddoppia (Vargas).

La Svizzera segna, noi facciamo i cambi. Belotti per Barella. Il caos.

Momento magico-strategico di Chiesa. Un tiro fuori!

Il portiere Peacock-Farrell telefona alla moglie: butta la pasta.

Non creiamo alcun pericolo. Non è il nostro mestiere.

Il Var annulla due gol alla Svizzera. A Belfast il Var è chiuso. Non c’è niente da vedere.

Bernardeschi per Insigne, Locatelli per Jorginho. Confusione, confusione. Tanto pe’ cambià.

La Svizzera segna il terzo gol (Itten).

Scamacca per Emerson. Tutti attaccanti. Il caos neanche calmo. Neanche l’ombra di un gol.

C’è un salvataggio elvetico sulla linea.

Commenti tv: sono mancate le energie fisiche e mentali.

Ci mancherebbe che segnassero gli irlandesi. Pomodori pronti al rientro in patria.

Ultimi minuti. Crocifissione.

La Svizzera esagera. Quarto gol alla Bulgaria (l’atalantino Freuler).

Si piange sugli assenti: Chiellini, Verratti, la classe, la tecnica, la forza e almeno uno in grado di saltare l’avversario.

Ma a Belfast non giocavamo contro il Brasile.

Classifica finale del girone per Qatar 2022: Svizzera 18 punti, Italia 16. Italia sbattuta agli spareggi.

Mancini: abbiamo sempre il gioco in mano, facciamo fatica a far gol.

Neanche di corto muso.

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