ilNapolista

El Pais: «Pensate se il nipote di Hitler giocasse nel Bayern. La Lazio è fascista, anche se non lo ammette»

Verdù ricorda tutti gli episodi che legano il club all’estrema destra: i suoi rapporti coi fascisti sono ampiamente documentati

El Pais: «Pensate se il nipote di Hitler giocasse nel Bayern. La Lazio è fascista, anche se non lo ammette»

“Quando vedo un uccello che cammina come un’anatra, nuota come un’anatra e stride come un’anatra, lo chiamo anatra”. Il poeta americano Jaes Whitccomb Rilesy fu il primo a coniare la frase che annientò il significato metaforico della vita. Daniel Verdù su El Pais la usa per tornare sul caso del falconiere fascista della Lazio. Che in Spagna è rimasta notizia attuale anche perché il suddetto falconiere ha detto di essere un seguace di Vox, il partito di estrema destra spagnolo.

“L’unica differenza nel caso del Lazio è che l’anatra era in realtà un’aquila”, scrive Verdù. La vicenda è risaputa. Verdù la incatena alla convocazione da parte di Sarri, tre giorni dopo, di Romano Benito Floriani Mussolini, pronipote del dittatore per la partita contro il Verona. “Il ragazzo, che ha aggiunto al suo primo cognome quello della madre (in Italia di solito non si fa), ha tutto il diritto di godersi la vita senza gli impedimenti del passato. Ma l’eco dello stridore dell’anatra di Whitccomb, anche se il ragazzo non ha giocato per un minuto, ha risuonato di nuovo con tutta la sua crudezza all’Olimpico”.

“I club non hanno ideologia. O così dicono. E le loro curve sono quasi sempre preda dei tifosi di estrema destra che non rappresentano il resto dei tifosi. Ma la Lazio è sempre stata accusata di flirtare o di permettere espressioni troppo fasciste da parte dei suoi tifosi (come quando tre anni fa inondarono la curva sud di figurine di Anna Frank con la maglia della Roma). Anche da parte di alcuni giocatori, come Paolo Di Canio. O Mihajlovic, quando andò a salutare gli ultras che avevano appeso uno striscione in onore della Tigre di Arkan, sanguinario numero 1 della milizia paramilitare e ultranazionalista serbo. Qualsiasi altra espressione politica sembra disapprovata”.

El Pais racconta ai lettori spagnoli anche la vicenda parecchio triste di Hysaj beccato a cantare Bella Ciao, oggetto di una forte contestazione. “Sono teppisti, ovviamente. Ma pochi tifosi umiliano così uno di loro per un gesto del genere”.

Il legame affettivo tra una parte del Lazio e l’estrema destra, insomma, è lungo e ampiamente documentato. Ma il capitolo di Mussolini Jr. descrive anche un clima in Italia, dove una fase ha cominciato a normalizzarsi. Ai partiti fascisti si lascia razziare le sedi sindacali e non sembra strano vedere un giocatore con sulle spalle il nome di un tiranno (immagina il nipote di Hitler sulla panchina del Bayern). Succede anche fuori dallo stadio. Sua zia, Rachele Mussolini (dal nome della moglie del dittatore), è stata la consigliera più votata alle ultime elezioni comunali di Roma. È candidata per Fratelli di Italia, partito nato dalle braci del Movimento Sociale Italiano. La Lazio non condanna il fascismo, ma si lamenta quando lo legano a lei. Anche se vola e stride come un’anatra”.

ilnapolista © riproduzione riservata