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Non è vero che le squadre di Spalletti hanno sempre iniziato bene e poi sono crollate, vale solo per l’Inter

Un paio di statistiche sulla squadra. Il Napoli ha già distanziato così la Juve: nel 2010-11 con Mazzarri (-14) e nel 1987-88 (-16 punti)

Non è vero che le squadre di Spalletti hanno sempre iniziato bene e poi sono crollate, vale solo per l’Inter
Napoli 21/10/2021 - Europa League / Napoli-Legia Varsavia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

C’è una notizia che si è diffusa tra i tifosi del Napoli e che li spaventa. Si narra che le squadre di Spalletti abbiano sempre iniziato bene per poi crollare nel finale di stagione. Ciò ha un piccolissimo fondo di verità, ma si riferisce soprattutto ai suoi due anni all’Inter, durante i quali la sua squadra rallentò nel girone di ritorno, riuscendo comunque ad agguantare la qualificazione Champions all’ultima giornata in entrambi i tornei.

In dettaglio i due gironi:

2017-18: andata 41 pt, ritorno 31 pt.

2018-19: andata 39 pt, ritorno 30 pt.

Nei suoi sei campionati con la Roma invece l’andamento della squadra fu molto diverso. Infatti la squadra di Spalletti ebbe un ruolino migliore nel girone di ritorno per ben quattro volte. In basso i dettagli:

2005-06: andata 30 pt, ritorno 39 pt.

2006-07: andata 42 pt, ritorno 33 pt.

2007-08: andata 42 pt, ritorno 40 pt.

2008-09: andata 30 pt, ritorno 33 pt.

2009-10: dimissioni dopo la 2a giornata

2015-16: andata 34 pt, ritorno 46 pt. (Spalletti subentrò a Garcia a partire dalla prima di ritorno)

2016-17: andata 41 pt, ritorno 46 pt.

Dati troppo contrastanti per costruire un teorema su un allenatore che comunque nei suoi ultimi otto campionati di Serie A è arrivato per sette volte in zona Champions.

Il numero che entusiasma i tifosi azzurri sembra invece essere un altro. Si racconta che a memoria di tifoso mai il Napoli abbia avuto un vantaggio così consistente sulla Juve.

In realtà forse molti ricordano che nel campionato 2010-11 il Napoli di Mazzarri riuscì a tenere la Juventus di Delneri a -14 tra la 29ma e la 32ma giornata.

Eppure il distacco più eclatante fu ottenuto nello sciagurato torneo 1987-88, in cui il Napoli distanziò la Juventus addirittura di 16 punti alla 20ma e alla 25ma giornata. La vittoria allora valeva 2 punti, e parametrando i punteggi di allora a quelli di oggi, il distacco sarebbe stato di 25 punti.

Questa statistica impartisce una grande lezione: guai a correre sulla Juventus e costruire sogni di gloria sul loro essere lontanissimi dal Napoli. Staccare i bianconeri nelle loro annate peggiori non è garanzia di successo.

Purtroppo l’ossessione juventina pervade l’animo del tifoso partenopeo da sempre. Ma proprio il ritardo record della Juve in una delle annate più amare nella storia del Napoli dovrebbe bastare da solo a ricordare che la corsa si fa prima di tutto su sé stessi, tralasciando il vantaggio su questo o quell’avversario.

Il Napoli di Spalletti ha mantenuto finora l’identico ritmo di quello di Sarri del 2017-18. Se riuscisse a raggiungere gli stessi 91 punti molto difficilmente subirebbe la stessa beffa di allora.

Pensare a battere il prossimo avversario, qualsiasi esso sia. Questo deve essere l’unico obiettivo. E i conti si faranno alla fine.

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