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Mancini, come al solito, pecca di riconoscenza. In Italia chi vince, diventa intoccabile

La Spagna vince con merito 2-1. Bonucci espulso al 42esimo (sull’1-0). Insigne si divora un gol. Al ct è mancato il coraggio di cambiare, come in passato a Bearzot e Lippi

Mancini, come al solito, pecca di riconoscenza. In Italia chi vince, diventa intoccabile
Mg Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne

La riconoscenza. In Italia succede sempre così. Del resto siamo un Paese che non ha la cultura dei trials. Chi vince, è un eroe a vita. Intoccabile. Mancini, in piccolo, molto in piccolo (perché parliamo della inutile Nations League) ha commesso lo stesso errore che condusse Bearzot a sacrificare la qualificazione di un Europeo (1984) e a non giocare il Mondiale dell’86. In Italia non si ha il coraggio di far accomodare in panchina chi ci ha regalato gioie considerate irripetibili. Come se alla base ci fosse la consapevolezza di aver vinto più per miracolo che per bravura. Marcello Lippi, inopinatamente richiamato in panchina dopo gli Europei del 2008 perduti ai rigori contro la nascente Spagna, portò l’Italia dritta al disastro sudafricano. Non poteva tradire i campioni del 2006, come se si trattasse di una vicenda privata.

In parte anche Mancini ha commesso lo stesso errore. Contro la Spagna, nella semifinale di Nations League, ha riproposto la squadra che ha vinto gli Europei. Con la variante di Bastoni al posto di Chiellini. Si è affidato a Bernardeschi falso nueve, in compagnia di Insigne e Chiesa. Non se l’è sentita di rischiare Lorenzo Pellegrini che è in gran forma, oppure Moise Kean (in questo caso lo comprendiamo di più). Non c’è stato spazio dal primo minuto nemmeno per Locatelli anche lui in un buon momento. Succede. Meglio che sia successo in Nations League. Speriamo di esserci tolti il pensiero.

Ha vinto la Spagna 2-1. Diciamo anche meritatamente. Diciamo pure che l’Italia è rimasta in dieci dopo 42 minuti per doppia ammonizione a Bonucci. Un gomito troppo largo a Busquets che ha accentuato ma il gomito largo c’era. Era stato ammonito otto minuti prima per proteste. Gli spagnoli erano già in vantaggio. La Nazionale non ha creato granché, l’occasione migliore l’ha avuta Insigne che ha malamente sprecato. Insigne è stato capitano per qualche minuto, fino all’ingresso di Chiellini. La Spagna ha segnato due gol in fotocopia. Cross dalla sinistra, sempre di Oyarzabal e in entrambi i casi rete di Ferran Torres. Hanno anche colpito un palo su papera di Donnarumma inizialmente fischiato a San Siro. Poi, a dieci minuti dal termine, contropiede del solito Chiesa, palla per Lorenzo Pellegrini che a porta vuota ha segnato.

La Spagna si è presa la rivincita, anche se ovviamente non c’è paragone tra Europeo e Nations League. Luis Enrique se l’è presa, eccome, la rivincita con i giornalisti spagnoli che lo hanno fatto a pezzi per le convocazioni. È un allenatore che rischia, che non cerca soluzioni di comodo, che segue le proprie idee fino alla fine. Giovedì sera la seconda semifinale tra Belgio e Francia.

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