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Luciano Marangon: «Vivo in spiaggia da 30 anni, apro bar, sorrido. L’Italia è uggiosa»

Intervista al Corriere Veneto: “Vivo a Ibiza. Al mio chiringuito di Rodi ho conosciuto David Gilmour. Mangiavamo assieme, lui suonava”

Luciano Marangon: «Vivo in spiaggia da 30 anni, apro bar, sorrido. L’Italia è uggiosa»

Luciano Marangon ha compiuto da poco 65 anni. E apre bar sulle spiagge da 30 anni. Nei precedenti 35 giocava a pallone: Juve, Vicenza, Napoli, Roma, la Nazionale, lo scudetto col Verona, e infine l’Inter. Vive a Ibiza dal 2012 “perché l’80% della gente che sta a Ibiza, è in vacanza e i problemi li lascia a casa. Vanno a dormire col sorriso, e si svegliano col sorriso. Qui l’aria profuma di libertà, i giorni della settimana non li conti e senti parlare dieci lingue diverse; Ibiza è un piccolo mondo, un mosaico di culture. Un posto dove si vive benissimo”.

L’ha intervistato il Corriere del Veneto. Marangon dice di avere “la mente di un ventenne. Penso a godermi ciò che la vita mi offre. Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto al di là dei soldi. Apro locali sulle spiagge da trent’anni. Quest’estate ero a Caprera, dove ho avviato il ristorante di un mio amico in spiaggia, ed è andata molto bene. L’arcipelago della Maddalena è un paradiso. Sono tornato a Ibiza a settembre”. “Ci sono 26 gradi e l’altro giorno ho fatto il bagno in mare“.

L’Italia, macché:

“In Italia è tutto uggioso, mica solo il tempo. È un Paese in mano alle lobby: la politica pensa al suo orticello e se ne frega di tutto il resto, del bene della gente. In politica sarei un rivoluzionario”. “Posso andare anche a Honolulu, purché ci sia gente che sorride. Perché ormai non sorride più nessuno. Innamorarmi ogni giorno di una persona diversa, diciamo anche due o tre, è stata una mia scelta; la bella vita non sono però solo splendide fanciulle, ma anche il mare, la natura, la musica e gli amici, quelli veri“.

Marangon ricorda la sua carriera.

“Sono cresciuto alla Juventus. Boniperti e Allodi volevano mandarmi a fare esperienza a Catanzaro. Io da buon veneto testone rifiutai. Boniperti fu molto chiaro: ‘Marangon, lei diventerà un grande calciatore ma non giocherà nella Juventus’. Mi cedettero al Vicenza e presero Cabrini”.

“Al Verona tre anni meravigliosi. Un gruppo di amici. E lo siamo ancora oggi. Son passati tanti anni, ma è sempre la stessa cosa. È un’amicizia che va oltre gli aspetti sportivi; abbiamo una chat su Whatsapp; se uno ha un problema, gli altri ci sono e arrivano in due secondi e mezzo”.

Marangon, amico di David Gilmour, leader e chitarrista dei Pink Floyd:

“L’ho conosciuto a Lindos, a Rodi, al mio chiringuito. Eravamo vicini di casa, veniva spesso a mangiare da me. Non parlavamo di calcio, ma di musica; lui prendeva la chitarra e si metteva a suonare, bei momenti”.

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