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Spalletti: “I 5 cambi hanno allungato la vita al calcio. Sognare non è prudente per un contadino come me”

L’allenatore del Napoli ha presentato la gara valida per la seconda giornata della fase a gironi dell’Europa League

Spalletti: “I 5 cambi hanno allungato la vita al calcio. Sognare non è prudente per un contadino come me”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha presentato in conferenza stampa la partita di Europa League contro lo Spartak Mosca.

Come può migliorare il Napoli?

Se si prende in esame l’ultima disputata per aggiungerci qualcosa, la cosa nuova di queste cinque sostituzioni abbiano allungato la vita alla partita di calcio e di conseguenza per essere sicuro bisogna fare 3 gol.

Uno dei cliché sempre portati avanti è il difensivismo del calcio italiano, invece se ne segnano 3,25 a partita. Come se lo spiega oltre ai cinque cambi?

C’è un lavoro costante dei giovani allenatori che ci sono, che tentano che avvicinarsi ad un calcio più europeo: si pressa alto, si riconquista palla nella metà campo avversaria, la costruzione dal basso. Tutti concetti che danno possibilità di segnare di più, a cui si aggiunge la possibilità di mettere 3-4 giocatori offensivi che possono ribaltare un risultato in pochi minuti.

Quanto è importante la presenza del pubblico allo stadio?

Napoli e il Napoli stanno benissimo. Il contatto diretto ci fa prendere più facilmente quelle sensazioni che ti danno solo i rapporti umani ravvicinati. Per quanto mi riguarda cambia poco, perché io quando sono entrato per il primo allenamento era vuoto ma si sentiva il rumore dei cuori dei napoletani.

Insigne dice che si sta divertendo. Lei quanto si sta divertendo? Ci sarà turnover?

Io mi diverto, o comunque sto bene quando dopo la partita abbiamo vinto. Io sono un po’ contadino e per noi sognare non è mai prudente. Noi guardiamo al raccolto di domani. Domenica è troppo più in là e non possiamo sapere cosa succederà nei prossimi giorni.

Quale insidia nasconde la partita con lo Spartak? Quali sono le cose che stanno funzionando bene?

Lo Spartak ha perso la prima partita in casa e potrebbe sembrare che loro poi siano una squadra poco buona, invece hanno perso in modo immeritato. Il Legia Varsavia ha segnato al 93′ in un modo che non ci si crede. Per loro diventa questa la partita per rimanere dentro, perché se perdono anche questa sono fuori. In Russia hanno molto a cuore l’impegno europeo. Poi sono abituati per concezione sociale a lottare forte, anche se ci sono allenatori stranieri che portano nuovi principi tattici. Per l’altra domanda, sta tutto nell’atteggiamento di squadra: i difensori non difendono da soli.

Quando ha iniziato a seminare, è stata la notte di Leicester a dare pensieri positivi?

La squadra ha raccolto un risultato reagendo in modo corretto, restando equilibrata in campo anche col risultato a sfavore, senza deprimersi. Anche dove abbiamo preso gol non ci siamo comportati male. Ci sono stati degli erroretti ma potevamo avere anche più fortuna perché non abbiamo subito tanti tiri. Carattere e mentalità sono fondamentali per andare avanti e la squadra ce l’ha, senza fare troppi calcoli e ragionamenti.

Cannavaro l’ha invitata a cena, lo sapeva? Poi una curiosità: giochi a padel, sarà possibile farsi una partita?

Io e Fabio siamo molto amici, ci siamo sentiti spesso telefonicamente quando era in Cina, l’ho sempre stimato da calciatore e quando ho avuto il piacere di conoscerlo ho sentito di aver raggiunto un obiettivo. È un ragazzo splendido che sa come comportarsi e si sta bene insieme, però non mi ha ancora invitato a cena! Il padel? Sono scarso a qualsiasi gioco, provo a fare tutto ma non sono così di qualità perché non ho mai tempo a sufficienza già solo per portare a compimento la mia giornata lavorativa. Però mi piace, è un bel gioco e facendolo ho capito perché piace a tutti: la pallina viene cercarci e la comodità piace a tutti.

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