ilNapolista

La banalità della vittoria, speriamo che il Napoli ne giocherà tante di partite senza leggerezza

2-0 al Cagliari, sesta vittoria di fila. Più si sale in vetta, più si prosciugheranno le energie fisiche e mentali. Osimhen straripante contro Godin

La banalità della vittoria, speriamo che il Napoli ne giocherà tante di partite senza leggerezza
Napoli 26/09/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

La banalità della vittoria, per scomodare frasi che hanno segnato e descritto la storia, quella vera. Venendo al calcio, una di quelle partite che sembrano semplici e che invece nascondono insidie. Sono queste le serate che misurano il livello di crescita e maturazione di una squadra. Servono consapevolezza, intelligenza, equilibrio per portare a casa i tre punti. La capacità di vincere senza dare spettacolo. Perché i campionati, gli obiettivi, non li raggiungi sfoderando sempre futbol bailado. Bisogna saper fare punti anche in serate in cui giochi contro un avversario che ovviamente si chiude e in cui anche la brillantezza può lasciare a desiderare. Il Napoli supera la prova, batte il Cagliari e resta a punteggio pieno. Sei vittorie in sei partite di campionato.

La fotografia della partita è evidente, è il duello tra Osimhen e Godin. Ventidue anni versus trentacinque. La straripante forza atletica – che forse andrebbe anche dosata in vista del futuro – e una marcatura anni Ottanta che ha ricordato quelle di Claudio Gentile. L’uruguaiano ha provato in ogni modo di accontentare Mazzarri, ma non aveva altro mezzo che quello di arrangiarsi. Si è aggrappato, ha tirato la maglia, ma il nigeriano gli è andato via in ogni modo. Nel primo tempo, ha segnato da centravanti d’area su cross basso di Zielinski. E nella ripresa si è guadagnato di forza un calcio di rigore, mandando ai matti Godi che lo ha steso come si fa sui campetti amatoriali. Il rigore lo ha poi realizzato Insigne che ha così festeggiato le 400 presenze col Napoli.

I puristi storceranno il naso, e forse anche Spalletti, ma il Napoli deve imparare a vincere anche dosando le energie. Non sempre si possono fare sfracelli. La stagione è lunga, lunghissima e noi siamo appena a settembre, pur se gli azzurri possono vantare una rosa molto profonda. Ma giovedì si tornerà in campo in Europa League contro lo Spartak Mosca e domenica ci sarà la trasferta di Firenze contro un avversario ostico.

Il Cagliari stasera ha fatto quel che ha potuto. Mazzarri ha sperato che Joao Pedro potesse avere un po’ di assistenza in più, magari che Marin estraesse dal cilindro una delle sue aperture spiazzanti. I sardi hanno sempre patito il Napoli sia da un punto di vista tecnico-tattico sia sotto il profilo atletico. La squadra di Spalletti è addirittura cresciuta nel finale, complice la rassegnazione subentrata tra i sardi.

Le sei vittorie consecutive in sei partite proiettano il Napoli in un’altra dimensione, anche psicologica. Più il Napoli resterà in alto, più sarà difficile giocare con la testa leggera. È il fardello che tocca a chi sta in vetta, dove l’ossigeno è rarefatto. Stasera ne abbiamo avuto la prima prova. Il calcio di vertice è un’altra cosa, è complesso praticarlo con spensieratezza. Il Napoli di Spalletti ha superato la prima prova. E piano piano interiorizzerà che giocare per vincere è uno sport diverso, che ti prosciuga le energie: fisiche e mentali.

ilnapolista © riproduzione riservata