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Julio Cesar: «Mou mi fece fare apposta una maglia gialla perché non riusciva a vedermi in porta»

A Repubblica: «L’Inter può competere con tutti. Mi aspetto che l’Italia possa portare almeno una squadra in finale o in semifinale» 

Julio Cesar: «Mou mi fece fare apposta una maglia gialla perché non riusciva a vedermi in porta»

La Repubblica intervista Julio Cesar. Nel 2010 ha vinto la Champions con l’Inter, stasera sarà uno dei commentatori di Inter-Real di Champions, su Amazon Prime Video.

«L’Inter può competere con tutti. Certo, c’è il Real, ma non deve avere paura di nessuno. È fortissima, ha preso giocatori di carattere. E io mi aspetto che l’Italia possa sempre arrivare con due o tre squadre in fondo, credo che possa portare almeno una squadra in finale o in semifinale».

Parla anche di Mourinho, che ha avuto come allenatore.

«Mou è speciale, ha una personalità unica, e ha un grosso pregio: odia perdere. Da lui ho imparato tantissimo e sono cresciuto molto. A un certo punto iniziò a dirmi che non riusciva a vedermi in porta: era colpa dei colori della maglia che indossavo in quel periodo, sul grigio. Così mi ha fatto giocare con la maglia gialla in modo che mi vedesse sempre fra i pali, anche se non faceva parte dei tre colori che avevamo allora. La fece fare apposta».

Racconta anche un altro aneddoto.

«Il suo primo anno abbiamo vinto lo scudetto in ritiro, perché il Milan aveva pareggiato a Udine. Eravamo campioni d’Italia ma il mister non voleva andare in Piazza Duomo a festeggiare, perché c’era una cosa a cui teneva molto: battere il record delle vittorie in campionato il giorno dopo, quando dovevamo giocare col Siena. Io ci sono rimasto male, volevo festeggiare coi tifosi, allora l’ho seguito fino in stanza e gli ho detto: “Mister, se non vieni con noi, domani non vinciamo”. Si è alzato dal letto, anche perché è un po’ scaramantico, ed è venuto. E il giorno dopo abbiamo battuto il Siena».

 

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