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Allegri: «Lascerò i sudamericani a casa, Cuadrado è rimasto in Colombia per accertamenti»

Il tecnico della Juve in conferenza stampa: «Ha avuto un attacco di gastroenterite. Ma la parola emergenza non c’è, domani abbiamo la formazione ideale per giocare contro il Napoli»

Allegri: «Lascerò i sudamericani a casa, Cuadrado è rimasto in Colombia per accertamenti»

Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Juventus.

«Sarà sicuramente una bella partita perché forniamo una squadra con grandi valori tecnici e in un buon momento. Fare la formazione non è difficile perché ne ho pochi, ho scelto di lasciare i sudamericani a casa. Cuadrado era l’unico che poteva venire ma non è potuto partire perché ha avuto un attacco di gastroenterite ed è in Colombia per accertamenti. De Winter, Soulé e Miretti verranno con noi e magari ci sarà spazio. Non deve essere un alibi però, cercheremo comunque di fare risultato».

Chiesa.

«Ha avuto un risentimento muscolare, a livello precauzionale preferisco lasciarlo fuori. C’è il rischio in una partita di grande intensità come quella di domani. De Sciglio e Pellegrini sono pronti, dovrà valutare chi far giocare».

La partita di domani ed eventuali accorgimenti tattici:

«Lo dovrò valutare oggi. Ma la parola emergenza non c’è, domani abbiamo la formazione ideale per giocare contro il Napoli. È una partita stimolante e penso che nelle difficoltà dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Le prestazioni restano sempre le stesse, poi per me il risultato conta sempre e vabbè, qualcuno metteva anche in discussione questo. La gestione dell’imprevisto bisogna allenarla e migliorarla, ci sono troppe situazioni che non sono decifrabili prima della partita che bisogna giocare con tranquillità e forza mentale».

La classifica:

«Con calma arriviamo, non c’è fretta. Ci sono tante partite, un pezzetto alla volta rimettiamo in piedi il campionato e intanto pensiamo a domani».

Gli obiettivi per questa stagione:

«Gli obiettivi della Juve sono sempre quelli di essere in tutte le competizioni a marzo. Poi dobbiamo migliorare, dobbiamo crescere come squadra e i risultati sicuramente aiutano in questo. Noi dobbiamo essere bravi a farlo indipendentemente dai risultati».

Ha senso che domani giochiate senza così tanti giocatori? Perché i sudamericani stanno a casa?

«Questo è il calendario e dobbiamo accettarlo, abbiamo 13-14 giocatori più tre ragazzi. I giocatori che hanno giocato sta notte arrivano sabato mattina in Italia, portarli a Napoli col rischio che si facciano penso abbia poco senso. Restano a casa e riposano, martedì abbiamo una partita importante perché la prima di Champions e la più importante del girone. Domani faremo una grande partita, non so il risultato ma sicuramente una grande partita. Io accetto sempre i calendari, ci sono gli organi competenti che devono decidere cosa fare con le partite. Se tutti esprimiamo il nostro giudizio viene fuori un casino, accettiamo quello che ci dicono».

Szczesny:

«Szczesny a parte Udine ha fatto benissimo anche con l’Empoli. Il portiere titolare è lui nonostante Perin sia un buon portiere».

Kean:

«Kean l’ho trovato bene, è giovane e ha fatto bene al PSG. L’abbiamo voluto e sarebbe arrivato a prescindere dalla partenza di Ronaldo».

Kulusevski:

«I giovani devono crescere, non bisogna dargli troppe responsabilità. Un giocatore di 22 anni non può avere l’esperienza di un veterano. Devono fare il loro percorso».

L’addio di Ronaldo:

«Cristiano non voleva più giocare nella Juventus, è andato e comunque sarebbe stato il suo ultimo anno. Abbiamo anticipato di un anno. A Cristiano auguriamo il meglio, però la vita va avanti. Non mi interessa però parlare di quello che è stato. La Juve ha sempre vinto di gruppo, ce l’ha nel DNA. Per arrivare a essere competitivi e cercare di vincere bisogno avere grande ambizioni, grande amo proprio e passione in quello che facciamo».

Cosa può dire la partita di domani sulle ambizioni di Juve e Napoli?

«Il Napoli è una delle candidate a vincere lo scudetto, però il campionato è lungo. Dobbiamo pensare gara dopo gara, ci sono tante partite e tempo per recuperare. Non bisogno farsi prendere dalla fretta. Non dobbiamo esaltarci quando le cose vanno bene o deprimersi quando vanno male, ci vuole equilibro. Bisogna essere bravi a partire facendo le cose semplici».

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