“La Juve ci prova da 15 anni, e ora dopo tre anni di Ronaldo non ha vinto la Champions ed è più povera. CR7 a Torino andava d’accordo solo con Pinsoglio

Daniel Verdù su El Pais affonda la Juventus. L’editorialista su una foto “di malauspicio”, datata 7 agosto, Andrea Agnelli e Joan Laporta che festeggiano allegri, e Florentino Pérez, un po’ staccato dal centro dell’immagine, che a stento trattiene un gesto di soddisfazione. “Un mese dopo, solo a lui resta quella scintilla negli occhi. Una felicità, in parte, legata alla sfortuna degli altri due. Il Barça ha perso Messi ed è rovinato; La Juventus ha visto partire Cristiano Ronaldo tre anni dopo dopo averlo pagato 117 milioni di euro al Real Madrid”.
Il punto, per Verdù, è che “giocare a fare il Madrid è brutto e costoso. E la Juventus ci prova da 15 anni. Stanca di fallire da sola, ha deciso di provare a farlo con un intermediario. Cristiano sembrava la linea più dritta tra quei due punti che univano successo e fallimento. Lui o quello che restava della sua splendida carriera“.
Quel che è stato è cronaca, anche dal punto di vista spagnolo: “Lo hanno provato tre diversi allenatori in tre anni. Ma non ha funzionato. Ora si può dire: 1.143 giorni dopo, la Juve non ha alzato la Champions League con Ronaldo. Ed è anche un po’ più povera di tre anni fa”. “Ora risparmierà 57 milioni di euro lordi a stagione, e si lascerà alle spalle un tipo un po’ cattivo che si aggirava nello spogliatoio della Continassa (si dice che andasse d’accordo solo con il terzo portiere, Carlo Pinsoglio)“.