Una vicenda potenzialmente clamorosa, altrove sarebbe scoppiato un bubbone, sui media inglesi è sparita. In rete (e sui media italiani) hanno fatto anche il nome
C’è un giocatore dell’Everton, “un fuoriclasse internazionale”, arrestato per presunti reati sessuali su bambini. Pedofilia. Rilasciato su cauzione. La casa messa a soqquadro dalla polizia alla ricerca di prove. Si sa anche l’età del giocatore, 31 anni. E che è sposato, aggiunge il Daily Mail. Di più la stampa inglese non riporta, perché per legge il sospetto ha diritto a restare anonimo. E i giornali anglosassoni – persino i tabloid più sgamati, senza scrupoli, come The Sun – restano glaciali: danno la notizia, riportano la nota della polizia e quella del club. Stop.
La notizia nella notizia è questa: il giorno dopo il “caso” non è un caso. Gli articoli online sono spariti dalle home, sono andati in cavalleria. Sui giornali cartacei il vuoto pneumatico: il Guardian ne fa un trafiletto o quasi, in quanta pagina dello sport, senza firma. Sul Telegraph non ve n’è traccia. E così sugli altri. Lo stacco col clamore che nel frattempo la vicenda ha scatenato online è netto.
Cinque minuti dopo la pubblicazione della notizia, la gente a casa ha fatto due conti: nell’Everton ci sono solo due giocatori di 31 anni, entrambi sposati: Delph e Sigurdsson. E Delph ha giocato un’amichevole il sabato, il giorno dopo l’arresto. La rete fa il nome: Sigurdsson diventa trending topic. Sulla stampa italiana il nome gira. Persino su quella islandese. In Gran Bretagna niente. Twitter non è una sentenza di un tribunale, ovviamente.
Il giorno dopo, oggi, il caso del calciatore famoso accusato di pedofilia non c’è più. E’ scomparso. Semplicemente non è scoppiato.