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Sconcerti: «Gli imprenditori del calcio non sanno nemmeno cosa producono»

“Per molti fare il presidente significa comprare un centravanti. Potrebbero approfittare del crollo dei prezzi per rilanciare i propri investimenti. Ma gli manca la cultura”

Sconcerti: «Gli imprenditori del calcio non sanno nemmeno cosa producono»
Db Torino 06/01/2020 - campionato di calcio serie A / Juventus-Cagliari / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

“Forse ci sono ancora pochi imprenditori di calcio”. Perché se approcciassero il calcio come fanno con le loro aziende principali allora approfitterebbero del crollo dei prezzi e degli ingaggi per rilanciare i propri investimenti. E invece no. “Non sanno nemmeno bene cosa producono”.

Così Mario Sconcerti nella sua rubrica su Calciomercato.com affonda il colpo sulla cosiddetta “grande industria” del calcio. Per l’editorialista “quasi per nessuno il calcio è la prima occupazione, non hanno nel calcio il piacere del rischio imprenditoriale che hanno nella loro occupazione originale. Scelgono solo un buon tecnico e il dirigente che riesca a colmare il vuoto, cioè trovare un centravanti, non un progetto d’investimento, un colpo di fantasia. Eppure il costo medio dei giocatori è crollato del 30/40 per cento, e con quel prezzo si sono abbassati anche gli ingaggi”.

Non si sforzano, “perché non ne hanno la cultura”:

“E’ molto simile a un crollo strutturale della borsa, non un giorno di discesa, ma un tempo indeterminato. Cosa capita si faccia in questi casi? O si toglie quel che rimane dei titoli o ci si precipita a rilanciare l’investimento approfittando dei nuovi prezzi. Gli imprenditori del calcio non ci pensano nemmeno. Nei loro ambienti lo farebbero, nel calcio no. Non ne hanno la cultura, non capiscono bene cosa producono. Per il ricco presidente occuparsi di calcio resta comprare il centravanti. E’ previsto spenda, non che faccia guadagnare la sua squadra. Eppure chi spendesse cento milioni oggi per sei giocatori, quindi buoni giocatori, tra due anni guadagnerebbe quanto partecipare a una Champions o avrebbe ancora sei buoni giocatori. Matematico”.

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